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Alcune fobie ci sorprendono perché non riusciamo a trovare quell’elemento pericoloso nello stimolo che le causa, ma in altre possiamo vederlo perfettamente. È il caso della micofobia o paura dei funghi, un disturbo che ha un’origine ovvia e logica nel pericolo rappresentato da alcune varietà di funghi.
Vi diciamo tutto sulla micofobia nel nostro dizionario delle fobie.
La micofobia è la paura dei funghi o dei funghi. La persona che soffre di micofobia è limitata nelle sue possibilità gastronomiche perché evita qualsiasi piatto che contenga funghi, funghi o champignon, qualunque sia la loro varietà. E non solo evitano di mangiarli, poiché il solo vedere un fungo nel piatto di qualcun altro, nel campo o in una foto, può provocare una reazione di ansia.
Possiamo trovare una logica nella micofobia, poiché sappiamo che alcune varietà di funghi sono velenose e persino gli animali le respingono ed evitano a causa del loro pericolo. Il problema della fobia è che estende questo pericolo a tutte le varietà, mentre la verità è che la maggior parte dei funghi non comporta alcun pericolo.
Una persona con micofobia, trovandosi in una situazione in cui si riscontra anche lo stimolo della fobia, in questo caso i funghi, manifesta tutta una serie di sintomi fisici che coincidono con i sintomi dell’ansia. Palpitazioni, nervosismo, vertigini, sensazione di soffocamento, tachicardia e possono portare a un attacco di panico.
Non solo ci sono sintomi fisici, ma presentano anche sintomi psichici ancora più estenuanti e stressanti. La persona con micofobia sa che la sua paura è irrazionale ed eccessiva, ma non può evitarla (almeno fino a quando non viene curata) e questo la fa sentire diversa, isolata e con certi limiti.
Come per tutte le fobie, il condizionamento dovuto all’esperienza traumatica è la fonte più comune. Non è necessario aver subito un avvelenamento da funghi durante l’infanzia, è sufficiente averlo visto in un’altra persona o aver sentito quelle storie che sembrano esistere in tutte le famiglie di uno zio lontano morto per aver mangiato i funghi sbagliati.
Nel caso della micofobia, troviamo anche il fattore culturale come una delle cause del suo sviluppo. La paura può essere quella di essere avvelenati e morire con un fungo, ma anche con quei funghi o funghi allucinogeni avvolti nel mistero. L’ignoto a volte produce un terrore che può essere o meno infondato, ma esiste.
Potremmo pensare che la paura dei funghi non sia una fobia molto limitante, poiché lo stimolo può essere facilmente evitato. Una persona può passare tutta la vita evitando di mangiare funghi senza influire sulla propria vita sociale, è vero. Ma la presenza di una fobia è allo stesso tempo un segno che qualcosa non va, quindi è consigliabile chiedere aiuto.
La psicologia trova la sua terapia principale per le fobie e per molti altri disturbi nella terapia cognitivo-comportamentale. È un trattamento che inizia trasformando i pensieri distorti sui funghi e termina modificando quel comportamento di evitamento eliminando la paura.
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