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Il Nuovo Corso di Chanel: Innovazioni Sotto la Direzione di Matthieu Blazy

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È finalmente arrivato il giorno tanto atteso: Matthieu Blazy ha fatto il suo ingresso ufficiale come direttore artistico di Chanel durante la Paris Fashion Week. La sfilata Primavera-Estate 2026 ha rappresentato un momento di transizione per la storica Maison, portando con sé un’aria di rinnovamento, pur mantenendo intatta l’essenza e l’anima del marchio fondato da Coco Chanel.

Blazy, un designer franco-belga di poco oltre i quarant’anni, è noto per la sua esperienza e il suo talento, avendo lasciato un segno indelebile in Bottega Veneta. La sua visione si distacca dai precedenti stilisti, come Karl Lagerfeld e Virginie Viard, cercando di ridefinire il linguaggio estetico di Chanel pur rispettando la sua gloriosa tradizione.

Un’ambientazione unica e simbolica

Un aspetto che ha catturato l’attenzione è stata la scenografia dell’evento. La passerella, lucida e moderna, era adornata da elementi che richiamavano il Sistema Solare, un omaggio a una delle passioni di Coco Chanel. Blazy ha affermato: “Per la mia prima sfilata ho desiderato creare qualcosa di universale, un sogno che trascende il tempo.” Questa scelta non è stata casuale, poiché l’astronomia ha sempre avuto un posto speciale nella storia della Maison.

Un tributo a Coco Chanel

Il tema scelto da Blazy rappresenta una riflessione profonda sulla connessione tra l’umanità e l’universo. “Tutti noi guardiamo lo stesso cielo e ciò suscita emozioni simili”, ha spiegato il designer, sottolineando l’importanza della comunicazione emotiva attraverso la moda. La scelta di rappresentare i pianeti non solo arricchisce l’estetica della sfilata, ma invita anche il pubblico a riflettere su un contesto più ampio.

Innovazione nei classici

Un altro elemento chiave della sfilata è stato il modo in cui Blazy ha reinterpretato i classici di Chanel. I tailleur in tweed, simbolo indiscusso della Maison, sono stati presentati in una nuova luce. I capi, pur mantenendo la loro essenza, sono stati rivisitati con forme più moderne, colori freschi e tessuti innovativi. La spiga di grano, icona di Coco, ha trovato nuova vita in abiti che riflettono calde tonalità solari.

Dettagli distintivi e femminilità

Le silhouette hanno mostrato un punto vita più basso, mentre gioielli come collane multifilo hanno dato un tocco decorativo prezioso e femminile. Questi dettagli richiamano un’estetica che è al contempo storica e contemporanea, portando alla mente le tendenze del primo Novecento ma con un occhio attento al presente.

Un finale emozionante

La chiusura della sfilata ha avuto un significato speciale: la modella Awar Odhiang ha avuto l’onore di chiudere l’evento, diventando la terza modella di origine afrodiscendente a farlo nella storia di Chanel. La scelta di Blazy di avere Odhiang come finale rappresenta un passo importante verso la diversità e l’inclusione nel mondo della moda.

Inoltre, l’attesa per l’uscita di Blazy è culminata in un caloroso abbraccio, evidenziando il forte legame emotivo tra il designer e la sua prima collezione. Questo gesto ha simboleggiato l’accoglienza della community della moda verso il nuovo capitolo di Chanel.

Un parterre d’eccezione

La sfilata ha visto la partecipazione di una selezione di celebrità, che hanno applaudito il debutto di Matthieu Blazy. Tra i nomi noti, Margot Robbie, Marion Cotillard e Vanessa Paradis si sono uniti a nuovi volti come Pedro Pascal, Ayo Edebiri, Imane Khelif e Kendall Jenner, quest’ultima ha scelto di applaudire dal front-row, abbandonando temporaneamente il suo ruolo di modella per celebrare il nuovo corso del marchio.

La presenza di queste figure rappresenta non solo un tributo al passato, ma anche un segnale chiaro delle nuove direzioni intraprese da Chanel sotto la guida di Matthieu Blazy.

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