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Quando si parla di moda, l’idea che l’arte possa essere indossata può sembrare strana, eppure Bubu Ogisi, fondatrice e direttrice creativa di IAMISIGO, dimostra con il suo lavoro che l’arte e la moda possono fondersi in una sinfonia di espressione creativa. Non si tratta solo di abiti, ma di autentici pezzi d’arte che raccontano storie e preservano culture. La sua visione ha catturato l’attenzione della Copenhagen Fashion Week, dove ha presentato la sua collezione con il supporto di Zalando. Ma come riesce a farlo? Scopriamolo insieme!
Bubu Ogisi porta con sé un bagaglio culturale ricco e variegato, cresciuta in Africa e viaggiando con sua madre, ha imparato l’importanza della collaborazione con le comunità artigiane. «Lavoriamo con comunità artigiane da più di 12 anni», spiega Ogisi, sottolineando che non si tratta solo di creare, ma di instaurare un dialogo profondo che preserva le tradizioni. La sua azienda, IAMISIGO, ha radici in diversi paesi africani, tra cui Nigeria, Kenya e Ghana, e ogni pezzo è il risultato di un lungo processo di ricerca e innovazione. Ma quali storie si nascondono dietro ogni creazione?
Ogisi non si limita a guardare al passato, ma si proietta verso il futuro, cercando di anticipare le tendenze attraverso l’uso creativo dei materiali. «L’innovazione per noi significa utilizzare materiali esistenti in modi nuovi», afferma. Questo approccio non solo rende ogni creazione unica, ma riflette anche un profondo rispetto per le risorse e le tecniche tradizionali. Quindi, come sta cambiando il panorama della moda grazie a designer come lei?
Il debutto di IAMISIGO alla Copenhagen Fashion Week non è stato solo una sfilata, ma un vero e proprio show-performance. Ogisi ha creato un’atmosfera immersiva, utilizzando materiali come perline, vetro, metalli riciclati e cotone per dare vita a una collezione che abbraccia sia il passato che il futuro. La collezione, intitolata Dual Mandate, esplora temi complessi, richiamando la dottrina coloniale di Lord Lugard, ma trasformandola in uno spazio intimo e personale. Ogisi invita a vestire non solo per apparire, ma per allinearsi con le proprie energie interiori. Non crederai mai a come ha trasformato tutto questo in arte indossabile!
Ogisi ha voluto far vivere ai presenti un’esperienza multisensoriale, incorporando elementi come la ghiaia nel design della location, per stimolare il suono e la reazione sensoriale. «Volevo che le persone vedessero i materiali e si chiedessero come qualcuno possa indossare un pezzo così complicato», spiega. Ogni creazione non è solo un abito, ma un viaggio che invita a riflettere sulla propria interiorità e sul proprio rapporto con il mondo esterno. Ti sei mai chiesto cosa significhi davvero indossare un’opera d’arte?
Ogisi ha rivoluzionato il modo di concepire il corpo nella moda, esplorando le sue dimensioni in un modo nuovo. «Negli ultimi dieci anni ci siamo concentrati sull’aspetto esteriore; ora ci siamo spostati all’interno», rivela la designer. Ha identificato quattro dimensioni del corpo: corpo, mente, spirito ed energia del movimento. Ognuna di queste dimensioni è rappresentata da colori e pesi distinti, creando un dialogo profondo tra l’interno e l’esterno. Ma cosa significa tutto ciò per chi indossa un suo pezzo?
Questa collezione non si limita a vestire il corpo, ma lo interpreta come un dispositivo bioelettrico che emette onde e frequenze. Ogisi utilizza tecniche artigianali africane per plasmare ogni materiale, rendendo ogni pezzo una fusione di durezza e tenerezza, immobilità e movimento. «Sono armature per proteggersi da chiunque e da qualsiasi cosa», conclude, evidenziando il potere che questi abiti possono avere nella vita di chi li indossa. In sintesi, il lavoro di Bubu Ogisi e IAMISIGO rappresenta una sfida alle convenzioni della moda contemporanea, invitando a riflettere su ciò che significa realmente indossare un’opera d’arte. La sua visione innovativa e il suo approccio rispettoso nei confronti delle culture e delle tradizioni ci ricordano che la moda è molto più di semplici vestiti: è un modo per esprimere chi siamo e da dove veniamo. Sei pronto a scoprire il potere dell’arte indossabile?
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