Eve La Plume: “Siamo condizionati da modelli che la società ci propina”

Eve La Plume, Regina del Burlesque, si racconta: dai canoni di bellezza all'ineluttabile passare degli anni.

Eve La Plume è un’icona di stile ed è stata definita da Vanity Fair Regina del Burlesque. La sua è una missione, una spinta irrefrenabile alla ricerca della bellezza. I suoi incantevoli spettacoli sono molto di più: un inno all’eleganza dove le coreografie, così come i preziosi costumi, sono disegnati e preparati da lei stessa con ore e ore di lavoro. Innamorata del suo mestiere, si ritiene fortunata ad avere questo “fuoco sacro” che anima da sempre la sua vita. Un dono che, inevitabilmente, la “costringe” a dedicare tempo e impegno per migliorare e perseguire quella bellezza e quell’eleganza che da sempre la ispira. Eve La Plume tra il 2009 e il 2011 appare in TV nel Chiambretti Night e in talkshow come Alle falde del Kilimangiaro, Porta a Porta, Maurizio Costanzo Talk, Lilit.

Eve, quante declinazioni ha la bellezza?

La bellezza ha molteplici declinazioni. Purtroppo il concetto di bellezza popolare è confinato a un preconcetto imposto dalla moda del momento. Eppure non può essere un solo canone quello al quale riferirsi, ma dovrebbe essere esteso a tutta la storia del ‘900: è così che la ricerca diventa interessante. Talvolta ci si sente brutti perché non rispondenti a quei canoni, ma cercando un modello di donna che ci somigli, nelle tante che il novecento ci ha lasciato, potremmo scoprire cosa ci fa sentire belle e come vestirsi al meglio per sentirsi a proprio agio.

Il tuo stile è inconfondibile. In quale donna hai trovato ispirazione?

Nel mio caso non è un’epoca precisa o una ricostruzione storica ma un mix di anni che vanno dalla fine dell’800, dove prediligo gli abiti maschili, perfetti per la stagione fredda e gli anni ’20 e ’30 per i mesi caldi. Il trucco è ispirato agli anni ’50, la pettinatura e le onde degli anni ’30. Tutto viene filtrato dalla mia sensibilità in un incontro di epoche diverse che creano il mio personale stile.

Eve la plume

Quanto è importante sapersi guardare allo specchio?

È un processo di conoscenza molto utile. Bisognerebbe imparare a guardarsi con occhio neutro, senza lasciarsi condizionare da quello che vorremmo essere. Se cadiamo nel tranello di non sentirci adeguate, solo perché non rispondenti ai canoni del momento, non riusciremo mai a volerci bene. Siamo condizionati, troppo spesso, da modelli che la società ci propina. È importante osservarsi per cogliere quali siano i dettagli da mettere in risalto e come “accompagnare” le linee del nostro corpo invece che sacrificarle con abiti che ne mortificano le forme. Questa può essere una buona partenza e un buon allenamento alla scoperta del nostro personale stile. Guadarci e dialogare con noi potrebbe servire davvero a stare bene senza abdicare completamente a qualcun altro.

Nella vita di tutti i giorni, incontrandoti in metropolitana con i tuoi meravigliosi abiti e l’inseparabile ombrellino, non si può non rimanere colpiti. Come riesci a coniugare il tuo stile con il nostro tempo?

Ci sono cose di questo tempo che amo, vedi internet e tutta la tecnologia che l’oggi ci regala. Per altre sono “fuori dal tempo”. Nel tempo libero lavoro anche se non ho niente da fare. Continuo a cucire, a fare, a creare cose. La notte penso e progetto. Di giorno sono alla ricerca continua di materiali, accessori, stoffe che possano servire alla realizzazione dei miei costumi, dei miei abiti, di un nuovo spettacolo. Adoro i mercati, dove ricerco banchi che abbiano merce proveniente da stock, da negozi antichi e che spesso mettono in vendita a poco cose preziose e rare. Si può acquistare a prezzi accessibili in quelli che non sono i circuiti della moda tradizionale, se solo si riesce a guardare con attenzione, esplorando con pazienza. Mi piace andare tra le bancarelle, con la curiosità e la voglia di “scovare” qualcosa d’interessante tra merce che sembra di poco conto. Ritrovo e ricerco artigiani (in Italia sono ancora tanti) che possano interessarmi per le loro produzioni che mi affascinano da sempre.

eva la plume

Come vivi l’ineluttabile passare degli anni?

Ho paura e mentirei a dire il contrario; l’immagine per me è importante e mi piaccio come sono e non potendola controllare, mi spaventa. Se però devo scegliere tra le donne che hanno preferito ri-farsi e quelle che hanno deciso di accettare il fatto di invecchiare, preferisco le seconde. Farò del mio meglio per prendermi cura di me, come ho sempre fatto. Ritengo che ci si debba volere bene e curare il proprio aspetto assecondando con ciò che indossiamo, i cambiamenti della nostra figura, mantenendo vivo il nostro stile e scoprendone, anzi, nuove declinazioni. La femminilità si racconta e si declina anche secondo l’età che cambia. La bellezza cambia con noi, così lo stile al quale non si deve rinunciare, ma scoprirne nuove sfumature che ci facciano sentire comunque belle.

Sei impeccabile a qualunque ora del giorno, anche a fare la spesa. Quanto impieghi a prepararti?

Sono piuttosto veloce. Considerato tutto, non impiego più di un’ora, facendo anche la doccia. Generalmente, soprattutto se ho un impegno importante, preparo la mia “bambolina”. Metto per terra, sul tappeto, gli abiti e gli accessori che intendo indossare. In questo modo abbino, di volta in volta tra loro le cose per creare degli insiemi differenti. Mi aiuta a immaginare e sperimentare gli abiti e gli accessori in nuovi abbinamenti, trasformando una mise in qualcosa di più o meno elegante, grazie ad un solo dettaglio. Anche questo potrebbe essere un consiglio utile e un esercizio da farsi. Anche per chi fatica a rompere gli schemi e indossa sempre “completi” che hanno il limite di stancare in fretta.

Cos’è irrinunciabile?

Il tacco (almeno otto) col quale faccio qualunque cosa: corro, mi arrampico e giro per casa. Credo che ormai faccia parte di me!

eve la plume tacchi

Scritto da Paola Barletta

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