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Settimana della Moda di Milano: Tendenze e Sfilate Primavera-Estate 2026

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La Milano Fashion Week di settembre sta suscitando notevole interesse grazie a sfilate che esprimono un mix di tradizione e avanguardia. Dopo l’apertura spettacolare di Gucci e il debutto di Simone Bellotti per Jil Sander, il terzo giorno ha visto protagonisti i grandi nomi della moda, portando sul palco proposte audaci e riflessioni estetiche.

Il fascino del Rococò moderno di Max Mara

Max Mara ha iniziato la sua sfilata con un richiamo al Rococò, reinterpretato dal direttore creativo Ian Griffiths. Ispirato a Madame de Pompadour, la collezione presenta capispalla che giocano con il contrasto di forme e materiali. I trench diventano scultorei, con dettagli decorativi che ricordano le foglie d’acanto, mentre le gonne a matita si arricchiscono di onde e fregi.

Dettagli e accessori

Tra le creazioni spicca la gonna a petali, realizzata con centinaia di frammenti di tessuto, che evoca la delicatezza della ceramica. Gli accessori seguono lo stesso stile, con borse e scarpe minimaliste in una palette che si attiene ai toni classici di Max Mara: beige, grigio e nero. La collezione si distingue per la sua capacità di coniugare eleganza e modernità.

Contrasti audaci da Boss

Un’altra sfilata memorabile è stata quella di Boss, guidata dall’ambassador David Beckham. Marco Falcioni ha creato un’atmosfera sensoriale nella storica Fonderia Macchi, dove l’installazione dell’artista Boris Acket ha fuso arte e moda. Il tema del paradosso ha guidato la collezione, che ha visto un mix di fluidità e rigore attraverso una serie di capi ben costruiti.

Unione di stili

La collezione trae ispirazione da figure iconiche come Dieter Rams e Pina Bausch, portando in passerella una fusione di estetiche diverse. I tessuti fluidi e i drappeggi ben strutturati danno vita a silhouette eleganti, con pantaloni dritti e tailleur che abbracciano il corpo, mentre la palette varia da beige e nero a tocchi di burgundy.

Ricomposizione creativa da Prada

Prada, sotto la direzione di Miuccia Prada e Raf Simons, ha presentato una collezione intitolata Body of Composition, che esplora la decostruzione e la ricostruzione degli abiti. Il corpo diventa il fulcro attorno a cui si sviluppano nuove giustapposizioni di stili e materiali.

Rivisitazione degli archetipi

Le camicie utility e le gonne midi a pieghe vengono reinterpretate in chiave moderna, con pannelli di pizzo e volant che si mescolano in una danza di colori vivaci. Anche il logo di Prada subisce un restyling, riflettendo l’essenza di Milano come crocevia di innovazione.

Il ritorno di Emporio Armani

Il giorno della prima sfilata di Emporio Armani senza il fondatore Giorgio Armani rimarrà nella storia. Nonostante l’assenza del maestro, la collezione primavera-estate ha conservato elementi familiari, con capi fluidi e un’atmosfera nostalgica che rimanda a un passato ricco di storia.

Stile e funzionalità

La passerella ha visto tute intere, sahariane e giacche kimono, insieme a pantaloni Ikat che si stringono sul fondo. I dettagli riflettono l’idea di ritorno, con un guardaroba pensato per un rientro in città dopo le vacanze, mescolando elementi casual e sofisticati.

Creatività e innovazione da Moschino

La collezione di Moschino, guidata da Adrian Appiolaza, ha presentato un’interpretazione contemporanea di stili storici, con pantaloni ampi che richiamano sacchi di iuta e camicie bianche iconiche. La creatività si manifesta anche nei capi patchwork, dove tessuti e stili diversi si intrecciano per dare vita a un guardaroba vivace e audace.

Icone della moda

Max Mara ha iniziato la sua sfilata con un richiamo al Rococò, reinterpretato dal direttore creativo Ian Griffiths. Ispirato a Madame de Pompadour, la collezione presenta capispalla che giocano con il contrasto di forme e materiali. I trench diventano scultorei, con dettagli decorativi che ricordano le foglie d’acanto, mentre le gonne a matita si arricchiscono di onde e fregi.0

Max Mara ha iniziato la sua sfilata con un richiamo al Rococò, reinterpretato dal direttore creativo Ian Griffiths. Ispirato a Madame de Pompadour, la collezione presenta capispalla che giocano con il contrasto di forme e materiali. I trench diventano scultorei, con dettagli decorativi che ricordano le foglie d’acanto, mentre le gonne a matita si arricchiscono di onde e fregi.1

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