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Appena messo piede a Leros, hai presente quella sensazione di essere catapultato in un sogno? Il sole splendente, gli edifici geometrici e un silenzio che sembra sospeso nel tempo ti avvolgono come un abbraccio. Questa isola non è solo un luogo da visitare, ma un’esperienza da vivere, dove l’architettura razionalista italiana racconta storie di utopie incompiute e di bellezza austera.
Leros, un tempo testimone di conflitti, sta ora rinascendo come un fulcro culturale nel Mediterraneo, grazie all’innovativa piattaforma curatoriale Perasma.
Un’arte che si dissolve come il sale
Non crederai mai a quello che sta accadendo! La nuova mostra di Perasma, intitolata Folding The Sea Into Dresses That Dissolve Like Salt, si snoda tra due luoghi emblematici: la Kandioglou Mansion e la Scuola Elementare di Lakki. Qui, 27 artisti internazionali, da Brian Eno a William Kentridge, creano un dialogo profondo con la storia e l’identità vibrante dell’isola.
Questo titolo evocativo è ispirato a una metafora di John Donne, che riflette sulla connessione tra due amanti, rappresentando perfettamente la coesistenza tra stabilità e movimento.
La mostra, curata con maestria da Burcu Fikretoğlu e Gizem Naz Kudunoğlu, si distacca da narrazioni lineari. Ogni opera è un canto, un’eco di emozioni e significati, piuttosto che una semplice illustrazione. L’approccio curatoriale, influenzato da concetti psicomagici, invita a una trasformazione interiore attraverso l’arte.
È incredibile pensare come l’arte possa trasformare la nostra percezione della realtà, non è vero?
Opere che raccontano storie silenziose
Alla Scuola Elementare di Lakki, Gülsün Karamustafa presenta Mother Tongue, un’opera che affronta il doloroso divieto di insegnare il greco durante il regime fascista italiano. Questa installazione è una riflessione toccante su tutte le lingue represse nel mondo, creando un legame tra il passato e il presente. Ti sei mai chiesto quante storie rimangano inascoltate nel silenzio?
Alla Kandioglou Mansion, Brian Eno invita alla contemplazione con le sue installazioni sonore, mentre Takis esplora l’invisibile attraverso sculture magnetiche. Korakrit Arunanondchai fonde mitologie personali e memorie postcoloniali in una videoinstallazione che sfida la percezione. Ogni artista, con la propria visione unica, contribuisce a un mosaico di esperienze che risuonano con il pubblico. È come se ogni pezzo d’arte avesse una storia da raccontare, non credi?
La storia si intreccia con l’arte
Ma Leros non è solo una tela di bellezza contemporanea; è anche un palinsesto di storia. Durante l’occupazione nazista, un soldato tedesco, Otto Meister, trasformò le mura della sua caserma in un’opera d’arte, copiando celebri dipinti di Bruegel. Queste tracce di umanità tra le rovine della guerra raccontano storie dimenticate, mentre il Muro d’ascolto sul Monte Patella invita a una riflessione profonda sul suono e il silenzio. Ti sei mai fermato a pensare a come l’arte possa emergere anche nei momenti più bui?
Ogni estate, Leros diventa un punto d’incontro per artisti, collezionisti e viaggiatori in cerca di autenticità. Qui, non c’è spazio per il glamour superficiale, ma solo un’intimità genuina che eleva l’arte a una forma di connessione umana. L’isola, quindi, non è solo un luogo fisico, ma un metodo di esplorazione, di ascolto, di interazione. La sua bellezza risiede nella capacità di unire passato e futuro, di trasformare ogni esperienza in un’opera d’arte vivente. Non perdere questa opportunità unica di scoprire Leros: un viaggio che ti cambierà per sempre. Sei pronto a intraprendere questa avventura?

