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La Paris Fashion Week ha avuto un’apertura straordinaria, caratterizzata da un evento che ha saputo coniugare eleganza e intimità in un contesto unico. La location scelta per la sfilata di Louis Vuitton è stata l’ala sinistra del Louvre, dove il fascino della storia si fonde con l’innovazione della moda.
Le parole di Cate Blanchett, “Casa è dove voglio essere”, hanno dato inizio a un’esperienza sensoriale che ha avvolto ogni ospite, creando un’atmosfera di calore e accoglienza.
Un’impostazione storica e artistica
In questo ambiente, i vari elementi architettonici e artistici si sono fusi in un affascinante dialogo. I soffitti risalenti al XVII secolo, il pavimento in marmo policromo del Secondo Impero e le pareti in stucco rosso degli anni ’30 si combinano, creando un palcoscenico senza pari per la presentazione della nuova collezione.
A completare l’allestimento vi è una selezione di mobili straordinari, tra cui opere dell’artista Robert Wilson e vasi appartenuti a Hubert de Givenchy.
Un’ode all’arte decorativa francese
La sfilata ha saputo catturare l’essenza dell’arte decorativa francese, trasportando gli ospiti in un viaggio nel tempo. La presenza di bronzi di Jean de Bologne e sedie di Georges Jacob ha reso omaggio a un’epoca in cui la bellezza e la funzionalità si intrecciavano perfettamente.
Ogni dettaglio, dalle sculture del ceramista Pierre-Adrien Dalpayrat alle sedute Art Déco di Michel Dufet, ha contribuito a creare un’atmosfera di lusso che permeava l’ambiente.
La collezione primavera-estate 2026 di Nicolas Ghesquière
In un contesto incantevole, Nicolas Ghesquière ha presentato la sua visione per la primavera-estate 2026. Con una melodia jazz che accompagnava le sue parole, ha invitato gli ospiti a esplorare la sua concezione di casa e intimità. “Certo, non è il Louvre”, ha scherzato, “ma desideravo condividere con voi l’atmosfera di serenità che si può trovare nel proprio rifugio”.
Intimità e stile: un viaggio personale
La collezione di Ghesquière rappresenta un elogio all’intimità, dove il concetto di vestire diventa un atto personale e liberatorio. I capi proposti riflettono un equilibrio tra glamour e nonchalance, esprimendo la libertà di manifestare la propria individualità. La maglieria mix & match assume la forma di un abito sartoriale, mentre sciarpe legate in vita su abiti fluidi costituiscono esempi significativi di come il designer giochi con le forme e i materiali.
Un’esplorazione creativa tra tradizione e modernità
Nei dettagli, Ghesquière ha saputo reinterpretare il passato attraverso un linguaggio contemporaneo. Gli abiti richiamano la golden age di Hollywood, reinventati in tessuti sofisticati come il moiré e le toghe plissettate. Le gonne a sbuffo, con richiami a tessuti da tappezzeria, e i dettagli raffinati delle calzature dimostrano la sua abilità nel mescolare epoche e stili.
Accessori e colori: il tocco finale
Le borse della collezione, ispirate alle vanity case e ai kit di bellezza, offrono un ulteriore livello di connessione con l’intimità del quotidiano. La palette di colori, caratterizzata da toni tenui e rilassanti, invita alla riflessione sul piacere di sentirsi a casa. Ogni pezzo è un invito a esprimere la propria personalità. In questo modo, Ghesquière conduce a un viaggio emozionante nel mondo della moda, rivelando un lato più tenero e personale che si affianca alla sua reputazione di designer audace.

