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La stagione delle sfilate di moda ha offerto una panoramica straordinaria delle tendenze e dei talenti emergenti nel panorama fashion. Con quindici stilisti emergenti che hanno debuttato all’interno di marchi storici, questa edizione ha rappresentato un vero e proprio crocevia per la creatività e l’innovazione.
In questo articolo, vengono esplorate le dodici sfilate che hanno catturato l’attenzione, con un focus particolare sui debutti e sulle creazioni delle stiliste donne.
Alaïa: un perfetto abbinamento di stili
La sfilata di Alaïa, curata da Pieter Mulier, ha presentato una messa in scena tanto semplice quanto geniale. Le modelle si sono alternate attorno a enormi schermi LED che proiettavano dettagli di bellezza femminile, riflessi da un soffitto a specchio.
Mulier ha proposto abiti da cocktail essenziali realizzati in fibre tecniche, seta e maglia a coste. Tra i pezzi forti, spiccavano i corpetti trasparenti e le frange diagonali. Le gonne a forma di V, realizzate con strati di jersey di cotone e seta, hanno dimostrato una maestria nella lavorazione dei drappeggi.
Bottega Veneta: un ritorno alle origini
Louise Trotter ha saputo reinterpretare l’identità di Bottega Veneta con uno stile fresco e accattivante.
I suoi abiti in pelle leggera, tra cui trench e blazer maschili, si sono contrapposti a modelli femminili come abiti a spalle scoperte. Ogni look è stato arricchito dall’intreccio caratteristico del brand, presente in colli e cinture. L’estetica evocativa della collezione ha saputo combinare elementi cinematografici e dettagli sartoriali di alta qualità.
Chanel: l’evoluzione di un classico
La collezione di Matthieu Blazy per Chanel ha segnato un nuovo inizio audace e innovativo per il marchio. Blazy ha reinventato il tailleur iconico, introducendo una gonna a portafoglio al ginocchio e utilizzando tessuti leggeri e a quadri. La sfilata ha presentato anche elementi di rottura, come spille di camelia in formato maxi e perle intrecciate. La scenografia, un’interpretazione dello spazio cosmico, ha restituito la grandeur delle sfilate di Karl Lagerfeld, rendendo omaggio alla storia del marchio.
Dior: un nuovo capitolo di audacia
Jonathan Anderson ha portato un’energia fresca alla sua prima collezione per Dior, recuperando l’essenza del New Look di Christian Dior. Il video di apertura, realizzato dal documentarista Adam Curtis, ha celebrato la maison come un’icona culturale. Anderson ha reinterpretato la giacca Bar, portando un senso di novità e freschezza che ha riacceso l’interesse per il marchio. Questa collezione ha rappresentato una delle proposte più stimolanti della stagione.
Diotima: cultura caraibica e tradizione
La collezione di Diotima ha affrontato temi importanti come il colonialismo attraverso la lente del Carnevale caraibico. La fusione tra sportswear e haute couture si è tradotta in top in rete e gonne in chiffon, ispirati alla tradizione del festival J’Ouvert. Ogni pezzo ha raccontato una storia, mescolando elementi di haute couture con dettagli legati alla cultura e alla storia.
Un addio emozionante: Giorgio Armani
Giorgio Armani ha lasciato un’impronta indelebile con la sua ultima collezione, presentata postuma in una location storica. Con abiti leggeri e freschi, ha celebrato il suo stile distintivo, portando in scena completi pigiama e tuniche. I colori ispirati alla sua amata Pantelleria hanno dato vita a una sfilata che ha rappresentato il canto del cigno di un grande maestro della moda.
Nuove visioni: Givenchy e oltre
Givenchy ha presentato una collezione che ha esplorato una nuova forma di seduzione, con abiti in pelle nera e silhouette audaci. La sartorialità impeccabile ha caratterizzato i tailleur e le camicie reinterpretate. Al contrario, Khaite ha proposto una visione più oscura e artistica, con modelli che riflettevano una bellezza imperfetta attraverso giacconi e blazer dal taglio asimmetrico.
Creatività e sperimentazione: Louis Vuitton e Prada
Louis Vuitton ha presentato una collezione eclettica ispirata all’appartamento di Anna d’Austria, mescolando tessuti e dettagli storici. Miuccia Prada, invece, ha dimostrato ancora una volta la sua influenza con una proposta audace che ha messo in evidenza il corpo femminile attraverso tagli innovativi e tessuti tecnici, consolidando la sua posizione di leader nel panorama della moda.

