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Quando si menziona la maglieria in Italia, è impossibile non citare Deanna Ferretti Veroni. Conosciuta nel settore come una vera e propria legge della moda, Deanna si definisce umilmente “una tecnica al servizio dello stile”. La sua carriera, iniziata negli anni ’60, ha visto momenti di grande successo e innovazione, culminando con la fondazione nel 1971 del noto maglificio Miss Deanna, situato a San Martino in Rio, nella provincia di Reggio Emilia.
Uno dei capitoli più significativi della carriera di Deanna è stato il suo incontro con Kenzo Takada. Ricorda con entusiasmo quel momento: “Quando l’ho conosciuto, nel 1971, ho avvertito una luce straordinaria. Lui portava con sé una visione che non conoscevo: il colore, il disegno, le forme. È stata un’esperienza che non dimenticherò mai”. I due, entrambi giovani e intraprendenti, diedero vita a una collaborazione che si tradusse in capi di maglieria incredibili e dal forte impatto visivo.
Kenzo, amante delle feste e dell’arte, portava Deanna con sé a Parigi per assistere a sfilate indimenticabili, dove incontrarono personalità che avrebbero segnato la storia della moda. “Dopo ogni sfilata, organizzava feste dove ho incontrato persone che non avrei mai pensato di conoscere”, racconta Deanna. Insieme, crearono degli jacquard che, a distanza di cinquant’anni, considera ancora capolavori.
Negli anni ’90, la sua carriera ha preso una nuova piega grazie all’incontro con Martin Margiela, un designer noto per la sua visione innovativa. Deanna ricorda di aver trovato a Parigi un maglione realizzato con calzini, completamente privo di etichetta – un tipico tratto del suo stile. “Quando si presentò alla porta con Jenny Meirens, sua socia, ho capito subito che era qualcosa di unico. Ho preso quel maglione e gli ho chiesto se fosse suo. Da lì è iniziato un percorso straordinario”.
Uno dei primi progetti che Margiela le propose richiedeva di enfatizzare la forma del corpo attraverso i capi di maglieria. Nonostante le iniziali riserve, Deanna trovò un modo per soddisfare la richiesta utilizzando forni industriali, quelli usati per la produzione di targhe automobilistiche. Questo approccio portò alla creazione di maglie bucate, bottoni deliberatamente mal cuciti e strutture rovesciate, dando vita a un’epoca di sperimentazione audace.
Un altro importante capitolo della carriera di Deanna è stato quello trascorso con Valentino Garavani. “Ho collaborato con lui per la linea Valentino Les Tricots. Ogni volta che gli portavo i capi finiti, mi faceva sedere accanto a lui mentre le première sistemavano le ultime rifiniture. È stata un’esperienza che mi ha arricchito moltissimo”. Grazie a queste collaborazioni, Deanna ha accumulato un patrimonio inestimabile di conoscenza e competenze nel settore della moda.
Nel 2005, per fortuna, Deanna ha potuto preservare questo bagaglio di esperienze fondando la Modateca Deanna, un centro internazionale di documentazione moda creato da sua figlia, Sonia Veroni. Questo spazio non solo raccoglie la storia della maglieria italiana, ma funge anche da punto di riferimento per le nuove generazioni, attraverso il Master in Creative Knitwear Design, avviato nel 2015 in collaborazione con l’Accademia Costume & Moda. La missione è chiara: tramandare il sapere e le tecniche di un settore che continua a evolversi.
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