Jonathan Anderson Lancia la Sua Era in Dior alla Paris Fashion Week: Ecco Tutte le Novità

Jonathan Anderson fa il suo debutto straordinario con Dior, fondendo in modo innovativo tradizione e modernità nella sua collezione d'esordio.

La Paris Fashion Week di settembre ha visto l’ingresso di un nuovo protagonista nel panorama della moda: Jonathan Anderson. Originario dell’Irlanda del Nord, Anderson ha assunto la direzione creativa del womenswear di Dior, dopo aver già presentato la sua visione per la collezione uomo a giugno.

Il suo compito non è stato semplice: affrontare l’imponente eredità della maison, fondata nel 1946, e il suo ricco archivio, simbolo di eleganza e innovazione.

In un contesto suggestivo come i Giardini delle Tuileries, Anderson ha scelto di aprire la sua era non con un approccio timido, ma con una sfilata audace che ha combinato elementi del passato con influenze cinematografiche e provocatorie. La collezione Primavera-Estate ha generato discussioni e opinioni contrastanti, presentandosi come un esperimento di creatività che si allontana dalla perfezione convenzionale.

Un omaggio al passato e un nuovo inizio

La sfilata è stata preceduta da un documentario di Adam Curtis, che ha aperto la strada a riflessioni sul significato di entrare nella storica Maison Dior. Proiettato su una piramide rovesciata al centro di uno spazio progettato da Luca Guadagnino, il film ha mescolato sfilate d’archivio e atmosfere di film horror degli anni ’60, creando un’atmosfera intrigante. Anderson ha utilizzato questo montaggio come un modo per rendere omaggio ai suoi predecessori, ma ha anche espresso la volontà di dimenticarli e di scrivere un nuovo capitolo.

Le sfide di un debutto sotto pressione

Lo stilista ha ammesso di non aver mai sentito una pressione simile nella sua carriera, evidenziando l’ambivalenza della moda contemporanea. Da un lato, il settore gode di una visibilità senza precedenti, mentre dall’altro, è costantemente sotto il giudizio di critici e pubblico, spesso pronti a demolire piuttosto che celebrare. L’evento è stato trasmesso in diretta streaming, con l’attenzione rivolta non solo alle celebrità in prima fila, ma anche ai dettagli sartoriali curati in atelier, che evidenziano l’importanza del lavoro artigianale.

Una collezione che dialoga con il patrimonio di Dior

La collezione di Anderson si è rivelata un dialogo intenso con il passato della maison. Elementi iconici come la giacca Bar, simbolo del New Look, sono stati reinterpretati in proporzioni più piccole, a richiamare il modello presentato nella precedente sfilata maschile. Inoltre, l’abito Tourbillon del 1957 è stato reinventato in una versione priva di spalline, mentre le gonne Delft del 1948 sono state trasformate in minigonne, rendendo la couture francese accessibile alle nuove generazioni, come la Gen Z.

Un’interpretazione fresca e ironica

Non si tratta solo di nostalgici rimandi al passato, ma di una riscrittura creativa e ironica dell’eredità Dior. Anderson ha saputo tradurre i codici classici utilizzando materiali più quotidiani, come denim e jersey, mescolandoli a elementi teatrali come mantelli e camicie dandy con jabot ottocenteschi. Questa grammatica stilistica ricorda l’approccio architettonico di Monsieur Dior, ma è filtrata attraverso la sperimentazione che contraddistingue il suo lavoro a Loewe.

Nuove stelle e accessori ambiti

Un altro debutto che ha catturato l’attenzione è stato quello di Matilde Lucidi, figlia della famosa top model Bianca Balti. La giovane di diciotto anni ha fatto il suo ingresso nel mondo della moda indossando un coordinato floreale, incantando il pubblico con il suo portamento sicuro e il suo sguardo deciso. La sua presenza ha aggiunto un tocco di freschezza e speranza per il futuro della moda.

Un aspetto cruciale di ogni rivoluzione in Dior riguarda gli accessori. Anderson lo sa bene e ha presentato la borsa Cigale, ispirata a un abito d’archivio, che ha subito attirato l’attenzione come nuovo oggetto del desiderio. Altre novità includono clutch decorate con fiocchi stilizzati e borse ricamate, tutte affiancate dall’intramontabile Lady Dior in una nuova variante di colore cioccolato.

Calzature e logo rinnovato

Le scarpe, frutto della collaborazione con Nina Christen, spaziano da mocassini a décolleté con dettagli che richiamano fiabe, mentre il ritorno al logo storico di Dior, inclinato e rétro, segna un cambiamento significativo rispetto al recente design in maiuscolo. Questo ritorno alle radici rappresenta un segnale di reset totale dell’immagine della maison.

La sfilata ha visto una presenza stellare in prima fila, con celebrità come Carla Bruni e Brigitte Macron, accanto a volti noti di Hollywood come Anya Taylor-Joy e Charlize Theron. La standing ovation finale ha simbolicamente segnato il passaggio di consegne e il nuovo inizio di Dior sotto la guida di Jonathan Anderson, che promette di portare la maison verso un’era di gioco e audacia, in netto contrasto con la pragmatica eleganza del periodo di Chiuri.

Scritto da Staff

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