Esplora la Storia e l’Eredità del Grand Chalet di Balthus a Rossinière: Un Viaggio nel Passato

Il Grand Chalet di Balthus è un luogo incantevole che narra storie di arte e passione. Oggi, continua a vivere grazie alla dedizione della moglie dell'artista, che preserva e promuove l'eredità culturale e artistica di questa straordinaria residenza.

Immerso nel cuore delle Alpi svizzere, il Grand Chalet di Balthus rappresenta un luogo che evoca un’atmosfera di mistero e bellezza. Questa storica dimora, situata a Rossinière, non è solo la residenza in cui il celebre artista Balthus ha vissuto e lavorato, ma anche un rifugio per la sua eredità, custodita con dedizione dalla moglie, Setsuko Klossowska de Rola.

Nel 2018, il patrimonio artistico legato a Balthus è stato affidato al Musée Cantonal des Beaux-Arts di Losanna, dando vita all’Association “Atelier de Balthus”. Questa associazione coordina le attività tra il Grand Chalet, la Chapelle Balthus e lo Studio/Atelier, rendendo omaggio alla vita e all’opera di un artista che ha lasciato un segno indelebile nel panorama artistico.

La storia del Grand Chalet

Il Grand Chalet ha radici sorprendenti: progettato nel 1752 da Jean-David Henchoz come deposito per il gruyère, l’edificio ha subito significative trasformazioni nel corso dei secoli.

Questa struttura maestosa, realizzata in legno pregiato, è stata concepita per riflettere la grandezza degli spazi sotterranei, diventando nel tempo un simbolo del canton Vaud.

Con le sue 113 finestre disposte in modo armonioso, la casa offre una vista spettacolare e un’atmosfera affascinante. Ogni finestra narra una storia, mentre i dipinti e le decorazioni che adornano le pareti richiamano la tradizione locale e la storia di chi l’ha abitata.

Un accogliente rifugio per artisti

Nel corso degli anni, il Grand Chalet ha accolto numerosi artisti e intellettuali, tra cui Victor Hugo, che trovavano ispirazione tra le sue mura. Ogni angolo dell’edificio è permeato di creatività, e la sua atmosfera ricorda i racconti di Agatha Christie, caratterizzati da ospiti eccentrici e una vita sociale vibrante.

Quando Balthus e Setsuko vi giunsero nel 1977, la loro vita cambiò radicalmente. La contessa ricorda il momento in cui varcarono la soglia: “La casa mi avvolse in un abbraccio”, un sentimento di appartenenza che li ha uniti a questo luogo magico.

La vita quotidiana al Grand Chalet

Il Grand Chalet è attualmente molto più di un semplice museo; si configura come una dimora vivente che continua a raccontare la storia di Balthus e di Setsuko. Ogni stanza ha un significato speciale, riflettendo la vita di una coppia dedicata alla creatività e alla bellezza. Dalla stanza delle bambole a quella dei kimono, ogni spazio rappresenta un viaggio nel tempo.

Setsuko, con la sua passione per l’arte e la manualità, ha mantenuto viva la tradizione della cura degli oggetti. “La nostra società è troppo incline a scartare”, afferma, sottolineando l’importanza di riparare e preservare. Ogni pezzo nel Grand Chalet racconta una storia e possiede un valore, dai vasi da notte trasformati in vasi da fiori agli arredi storici.

Un patrimonio da custodire

Sette anni dopo, il Grand Chalet continua ad attrarre visitatori e artisti, i quali trovano ispirazione nelle sue stanze e nel paesaggio circostante. La presenza di Balthus è palpabile, e Setsuko, custode della sua memoria, si dedica a preservare l’eredità del marito attraverso la sua arte e le sue creazioni.

“Ogni oggetto qui dentro ha un’anima”, afferma Setsuko, testimoniando l’importanza di dare continuità a una storia ricca di passione e creatività. Il Grand Chalet non è solo una casa, ma un epicentro culturale che continua a ispirare generazioni di artisti.

In un contesto in cui il tempo sembra scorrere velocemente, il Grand Chalet di Balthus si conferma come un faro di bellezza e ispirazione, un luogo dove la storia e l’arte si intrecciano in un abbraccio eterno.

Scritto da Staff

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