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Craig Green sorprende a Parigi con una collezione ispirata ai Beatles

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La moda ha un potere incredibile: riesce a raccontare storie, evocare emozioni e, a volte, stravolgere le convenzioni. Questo è esattamente ciò che ha fatto Craig Green durante la sua ultima sfilata a Parigi, un evento che ha lasciato tutti senza parole. Immagina un mix di riferimenti culturali, epoche diverse e materiali audaci, il tutto cucito insieme da una visione artistica unica. La sfilata, tenutasi al Musée des Arts et Métiers, non è stata solo un’opportunità per mostrare la moda maschile, ma un vero e proprio viaggio nel tempo e nella mente.

1. I Beatles: l’ispirazione dietro la collezione

Non crederai mai a quello che è successo! Craig Green ha rivelato di essersi ispirato ai Beatles, un gruppo che in Gran Bretagna rappresenta un simbolo iconico. Ma tu ti sei mai chiesto quanto la loro musica abbia influenzato la cultura giovanile? La prima uscita della sfilata ha richiamato la copertina dell’album “Help!”, con modelli che indossavano cappelli da capitano, simili a quelli dei membri del Maquis. Ma non finisce qui! Il mantello-cappa indossato da uno dei modelli sembrava uscito da un sogno, tagliato in modo da riflettere schegge di luce e movimento. E attenzione, perché uno dei modelli aveva un fazzoletto che pendeva dalla bocca, un richiamo diretto all’ectoplasma di tessuto. Sì, hai letto bene! Un mix di riferimenti che ha toccato sia la cultura delle droghe che l’immagine di un cane, rendendo il tutto ancora più intrigante. Chi avrebbe mai pensato che la moda potesse essere così audace?

2. Cappotti e colori: una palette audace

Un altro aspetto sorprendente della collezione è stata la scelta dei materiali e dei colori. Immagina cappotti per cani che si trasformano in parka trapuntati, il tutto in un giallo senape che ha fatto da sfondo alla passerella. Craig Green ha spiegato la sua ossessione per il giallo frumento, un colore che evoca un’epoca di cambiamento e conflitti. La sfilata ha presentato giacche safari con dettagli originali, indossate con shorts asimmetrici e pantaloni a quadri scoloriti. Ti immagini modelli che camminano con pantaloni cargo in seta, dhoti stropicciati e persino shorts blazer rovesciati? Ogni look era una vera e propria dichiarazione di intenti, una celebrazione della moda maschile che sfida le convenzioni e invita a riflettere su cosa significhi davvero vestire con stile.

3. Un finale sorprendente e la filosofia di Green

Il gran finale ha visto modelli che indossavano nuove e favolose francesine reinterpretate come scarpe da golf, frutto della collaborazione con Grenson. Ma la vera sorpresa? Quattro modelli erano a piedi nudi, un chiaro richiamo allo stile Abbey Road dei Beatles. “Optima Temporis”, come avrebbe detto un gesuita, è stata la frase che ha riassunto l’essenza della collezione. Craig Green ha sottolineato che, sfilando una sola volta all’anno, riesce a mantenere viva l’attenzione su ogni singolo pezzo della sua collezione. La sua visione della moda maschile è audace, provocatoria e, soprattutto, incredibilmente creativa. Non perderti l’occasione di scoprire il suo universo, dove ogni dettaglio racconta una storia. E tu, sei pronto a lasciarti sorprendere dalla moda? 🔥

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