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La Settimana della Moda di Parigi ha recentemente chiuso i battenti, incantando il pubblico con un’illuminante esposizione di creatività e innovazione. Sotto un cielo sereno, i designer di tutto il mondo hanno presentato le loro reinterpretazioni del guardaroba femminile, ciascuno portando la propria visione unica.
Tra le molte proposte, due marchi hanno particolarmente catturato l’attenzione nella giornata finale: il talentuoso Christopher Esber dall’Australia e il giapponese CFCL.
La collezione di Christopher Esber
In occasione del quindicesimo anniversario del suo marchio, Christopher Esber ha scelto di presentare la sua collezione all’Ambasciata dell’Australia. Il designer, le cui radici affondano in Libano, ha stupito con una serie di creazioni che sfidano le convenzioni del prêt-à-porter femminile.
Le sue opere si caratterizzano per un gioco audace tra struttura e fluidità, mescolando silhouette rigide con drappeggi leggeri e armoniosi.
Dettagli distintivi
Una delle creazioni più sorprendenti è un cappotto blu marino, chiuso fino al collo ma con una fessura audace che si apre lungo la gamba sinistra, come se fosse stato strappato. Altre proposte includono pantaloni ornati da pannelli di organza e gonne classiche arricchite da coulisse. Un modello in un vibrante rosso ha ulteriormente rotto le convenzioni, sostituendo la tradizionale gonna con un minishort.
La collezione si è distinta per l’uso di felpe colorate, indossate senza nulla sotto, che riproducono i revers di una giacca classica, abbinate a pantaloni larghi e cinture gioiello. I materiali utilizzati sono stati selezionati con cura, dando vita a top e abiti adornati con conchiglie, bottoni e anche pezzi di legno, creando un effetto di mosaico tridimensionale.
CFCL e la sua visione contemporanea
Il marchio CFCL, acronimo di Clothing For Contemporary Life, è guidato dallo stilista giapponese Yusuke Takahashi. Ispirato dall’Art Concret di Jean Arp, Takahashi ha presentato una collezione che unisce bellezza e funzionalità, mirando a una moda sia raffinata che pratica. La sfilata è stata accompagnata da un trio musicale che ha creato un’atmosfera unica con pianoforte, chitarra e violoncello.
Un percorso visivo
La collezione di CFCL ha preso vita attraverso una transizione cromatica dal bianco al nero, presentando outfit che variavano da look trasparenti a maglieria più consistente. Le prime silhouette, caratterizzate da un verde tenue ispirato a ceramiche e vetro soffiato, erano avvolte in tessuti trasparenti che riflettevano delicatamente la luce. Tra i modelli vi erano tuniche decorate con paillettes, mentre giubbotti e pantaloni voluminosi erano realizzati in cotone biologico tinti a mano in tonalità pastello.
Ogni pezzo della collezione sembrava enfatizzare la fragilità e la delicatezza, con abiti a trapezio caratterizzati da linee morbide e ondulate, lavorati a maglia senza cuciture, utilizzando punti diversi e dettagli traforati. Takahashi, già parte di Issey Miyake, ha portato avanti la sua passione per il lavoro artigianale, sviluppando tecniche innovative di maglieria 3D che combinano metodi tradizionali con strumenti digitali.
Con il debutto ufficiale di Esber e l’approccio distintivo di CFCL, la settimana della moda di Parigi ha dimostrato come, nel mondo della moda, ci sia sempre spazio per l’innovazione e la reinvenzione. I designer continuano a sfidare le convenzioni, creando pezzi che non solo abbelliscono, ma raccontano anche storie e riflettono i cambiamenti della società.
