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Nell’arte di Davide Stucchi c’è un’irresistibile magia che riesce a trasformare l’ordinario in straordinario. La sua mostra “Light Lights”, in corso fino al 2 novembre 2025 al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, è un viaggio che sfida le convenzioni e invita a riflettere sulla bellezza nascosta nel quotidiano.
Curata da Stefano Collicelli Cagol, l’esposizione si snoda attraverso sculture che utilizzano la luce per creare spazi immaginari e evocare desideri privati. Ma cosa rende questa mostra così unica? Scopriamo insieme i dettagli più affascinanti!
1. La magia di “Light Lights”
Il titolo stesso della mostra, “Light Lights”, è un indizio che invita a esplorare le dualità della luce: un gioco di parole che evoca leggerezza e profondità. Stucchi non si limita a esporre sculture, ma crea un’esperienza che trasforma la percezione dello spazio.
Ogni opera è una riflessione sulla luce e sulla sua capacità di rivelare ciò che spesso rimane invisibile. Gli oggetti comuni, come interruttori e lampade dismesse, diventano protagonisti di un racconto che va oltre il loro uso quotidiano, acquisendo una nuova dimensione poetica e simbolica. Ti sei mai chiesto come un semplice interruttore possa raccontare storie così profonde?
2. Opere che raccontano storie
Tra le opere in mostra, alcune spiccano per la loro capacità di narrare storie d’amore, intimità e ricordi.
In “Neck-laced” (2024), le lampade sferiche accolgono perle colorate, evocando la dolcezza di caramelle proibite. Un altro pezzo, “Rising, falling, looking for the moon” (2025), utilizza una scala da lavoro per sostenere uno specchio e lampade, rappresentando il ciclo giorno-notte in una danza poetica tra sole e luna. Queste opere non sono solo oggetti; sono veicoli di emozioni e riflessioni profonde sull’esperienza umana, invitando gli spettatori a immergersi in un mondo di sogni e desideri. Hai mai pensato a quanto possano essere evocative le forme e i colori nella tua vita quotidiana?
3. L’ironia e il desiderio nell’arte di Stucchi
Un altro aspetto che sorprende nel lavoro di Stucchi è l’equilibrio tra ironia e desiderio. L’artista riesce a esplorare le emozioni in modo complesso, creando un’atmosfera in cui il peso del desiderio si dissolve nell’ironia. Questi elementi non solo arricchiscono la sua pratica artistica, ma offrono anche una chiave di lettura per comprendere le dinamiche delle relazioni e le identità queer. La sua arte invita a interrogarsi su come gli oggetti comuni possano portare con sé storie di empatia e connessione emotiva, mentre la luce diventa un simbolo di speranza e trasformazione. Non è affascinante pensare a come un oggetto banale possa racchiudere un universo di significati?
4. La luce: materia e metafora
Infine, la luce gioca un ruolo cruciale nell’intero progetto espositivo. Non è solo un elemento fisico, ma una forza che attiva e trasforma. Stucchi ci invita a considerare la luce non solo come mezzo di illuminazione, ma come un’entità che sfida le definizioni rigide, stimolando una riflessione profonda su ciò che vediamo e su ciò che resta nascosto. La sua pratica artistica si fa portavoce di una continua ridefinizione dell’esperienza visiva, invitando gli spettatori a esplorare non solo il mondo visibile, ma anche quello invisibile, ricco di potenzialità e significati. Hai mai riflettuto su come la luce possa cambiare il tuo modo di percepire un ambiente?
In conclusione, la mostra “Light Lights” di Davide Stucchi non è solo un’esposizione, ma un invito a esplorare la bellezza del quotidiano, a riflettere sulle emozioni e a scoprire storie nascoste. Non lasciarti sfuggire questa opportunità di vivere un’esperienza artistica unica e coinvolgente! Condividi con i tuoi amici questa scoperta straordinaria e preparati a rimanere affascinato!
