Sanremo 2019: Francesco Renga accusato di sessismo

Francesco Renga, durante l'ultima puntata del Dopo Festival, ha espresso un concetto che lo ha fatto finire al centro di una brutta polemica.

Dopo la quarta puntata del 69° Festival di Sanremo, Francesco Renga si è reso protagonista di un dibattito al Dopo Festival, ma il suo pensiero non è piaciuto affatto. Il cantante, in gara con il brano ‘Aspetto che torni’, ha espresso un concetto che, ai più, è apparso come un ragionamento contro le donne. Per questo motivo è stato accusato di sessismo, tanto che è stato costretto a scrivere un lungo post social per giustificare le sue parole.

Il pensiero di Francesco Renga

Dopo la quarta puntata del 69° Festival di Sanremo, Francesco Renga è stato ospite al Dopo Festival. Il cantante ha pronunciato una frase che ha fatto scoppiare una polemica non indifferente. Alla corte di Rocco Papaleo e Anna Foglietta c’era anche Claudio Baglioni e proprio a lui viene chiesto perché il numero di donne ammesse a Sanremo 2019 sia inferiore rispetto a quello degli uomini. Baglioni risponde che è semplicemente un caso che sia andata così, visto che le candidature femminili sono arrivate in minor numero rispetto a quelle maschili. Effettivamente, 6 donne in gara su 24 artisti sono davvero poche. È a questo punto che Renga prende la parola per esprimere il suo parere, che non è in linea con quello del conduttore del Festival. L’ex compagno di Ambra Angiolini ha dichiarato: “Spiegazione fisica, di vocalità: la voce maschile è più armoniosa, più gradevole; invece, le voci femminili aggraziate, belle, dolci sono sicuramente poche, molte di meno di quelle maschili”. Una frase che ha immediatamente lasciato un po’ d’amaro in bocca a quanti ancora erano svegli a seguire il Dopo Festival, ma che ha creato molto stupore anche a quanti erano presenti nel programma. Baglioni, resosi conto di quanto affermato dal collega, ha preferito prendere le distanze e ha commentato: “Potete dissociarvi”. Renga, piuttosto che cogliere le parole del conduttore di Sanremo 2019, ha proseguito: “Non è una questione di sesso. La voce maschile all’orecchio umano ha una gradevolezza diversa rispetto a quella femminile, che hanno frequenze che all’udito vengono apprezzate solamente quando sono veramente molto speciali. È una mia teoria”. Dopo queste parole, è intervenuta Anna Foglietta, ammettendo di non condividere affatto il pensiero dell’uomo. L’attrice ha sottolineato che le differenze di genere non dovrebbero mai esistere, in nessun ambiente, ma che sembra essere ancora un problema molto marcato. Da questo momento in poi, i social sono letteralmente esplosi, attaccando Renga e accusandolo di sessismo.

La giustificazione di Francesco Renga

Francesco Renga, resosi conto della bufera nata in seguito alle sue esclamazioni, ha scritto un lungo post social per chiarire la sua posizione. Si legge: “Ieri nel cercare di esprimere un concetto tecnico mi sono incartato e ho finito per dire una cosa sbagliata. Capita. E me ne scuso. Tengo solo a sottolineare che le donne sono il centro della mia vita e accusarmi di sessismo significa strumentalizzare un’opinione. Capisco che la polemica è il sale dei dibattiti e mi dispiace di averla incendiata esprimendo male un pensiero. Se dico che per una questione di frequenze una voce femminile sia più rara e per questo anche più preziosa, accetto che ci sia chi non la pensa come me ma mi ferisce chi va oltre tirando in ballo il sessismo. Ci tenevo a chiarire perché sul tema uomo/donna, che è decisamente più alto di un dibattito sulle frequenze vocali, non accetto strumentalizzazioni. Spero che le persone in buona fede capiranno che non c’è nulla di più lontano del maschilismo nel mio modo di vedere le cose. Tutto qua”. Il chiarimento che Francesco si è trovato a fare era forse più che dovuto, specialmente in vista della puntata della finalissima del Festival di Sanremo. Che dire? Renga è un bravissimo cantante e un uomo in gamba, per cui credo che il concetto che voleva esprimere era totalmente diverso da quello che ne è uscito. Con ciò, speriamo solo che la sua esibizione non venga penalizzata per questo.

Scritto da Fabrizia Volponi

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