Live, Caso Prati: “Sebastian doveva fingere di avere un tumore”

A Live-Non è la D’Urso, l’avvocato della vera famiglia di Sebastian, figlio adottivo della Prati e Caltagirone, ha raccontato tutta la verità

Nell’ultima puntata di Live-Non è la D’Urso è venuta fuori tutta la verità sui bambini che Pamela Prati e l’inesistente Mark Caltagirone avrebbero preso in affido. Sebastian e Rebecca, questi erano in nomi dei bambini, sono stati realmente ingaggiati, uno facendolo comparire in carne e ossa, l’altra invece ‘solo’ per furto d’immagine. L’avvocato della vera famiglia di Sebastian è intervenuto e ha raccontato tutta la verità su questa terribile vicenda.

L’inganno alla famiglia di Sebastian

Pamela Prati, Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo, tra i tanti reati di cui dovranno rispondere, vivranno con un peso sulla coscienza non indifferente. Le tre donne, che definire malefiche è dire poco, hanno utilizzato un bambino di 10 anni, all’insaputa della famiglia, facendogli studiare un copione in cui doveva dichiarare di avere un tumore alla gola. Queste tre brave signore sono mai entrate in un reparto di oncologia pediatrica? Ho forti dubbi, altrimenti non avrebbero mai inventato una cattiveria del genere. L’avvocato della vera famiglia di Sebastian, del quale non è stata rivelata la vera identità, è intervenuto nell’ultima puntata di Live-Non è la D’Urso e ha raccontato come è avvenuta la truffa ai danni della sua assistita. Il legale ha dichiarato: “Grazie per il supporto che ci hai dato per arrivare a capire la verità. Voglio precisare che la posizione della madre e del padre del bambino è completamente estranea alla vicenda. La madre conosce la persona in questione da 7/8 anni. Dall’agenzia hanno fatto pressione per avere il bambino, tanto che non gli hanno fatto pagare l’iscrizione. Il bambino ha interpretato il ruolo di Sebastian per 2 anni ed è stato convinto di mandare audio e fare video per questa fiction”. Il legale ha raccontato che la sua assistita ha conosciuto la Perricciolo in un parrucchiere dove lavorava e che la loro amicizia è iniziata quasi 8 anni fa. Quando Donna Pamela le ha fatto questa proposta, anche se in un primo momento è stata titubante, ha poi acconsentito, visto anche il corteggiamento serrato che facevano al suo pargolo.

Il copione crudele di Sebastian

Il legale ha poi voluto chiarire che la famiglia del bambino ha lasciato il minore nelle mani della Perricciolo in due sole occasioni. L’uomo ha rivelato: “Il bambino, quel giorno della merenda, è stato prelevato da Pamela Perricciolo. Il bambino era convinto che stava seguendo un copione e ha detto ‘che doveva fare la voce rotta perché aveva un tumore alla gola’. Pamela gli diceva di non raccontare nulla ai genitori perché era una sorpresa. Lui mi ha detto che era un bambino povero che veniva affidato ad un imprenditore benestante con l’elicottero. Preciso che le uniche due volte in cui il figlio è uscito di casa in uno l’ha accompagnato il papà seguendo l’autista e sono andati alla Stazione Termini per girare una scena con la finta madre. Non mi ha detto che lei era Pamela Prati, ma un’attrice riccia”. Oltre alla notizia raccapricciante del tumore alla gola, un altro dato che fa rabbrividire è che Sebastian non è stato usato solo nel caso Prati-Caltagirone, ma anche in un’altra occasione. Quando il legale ha pronunciato “tumore alla gola” tutto il pubblico di Live e gli stessi opinionisti sono esplosi contro queste tre menti malate. L’uomo ha concluso: “Tutto nasce quando la madre guardano una tua trasmissione ti ha sentito parlare del video di in bocca al lupo del GF che ti aveva mandato un certo Sebastian. La mia assistita ha chiesto al bimbo se lui ne sapeva qualcosa, ma ha risposto di averne fatti tanti e di non ricordare. A questo punto la mamma si insospettisce e mi chiama e io contatto voi. Il bambino è tutelato ed è la cosa principale di questa storia”. Le dichiarazioni fatte dal legale della vera famiglia di Sebastian sono davvero sconcertanti e potrebbero bastare per mettere la parola fine a questa terribile vicenda.


Scritto da Fabrizia Volponi

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