L’Europa contro Shein e Temu: il declino del fast fashion

Non crederai mai a quanto sta cambiando il panorama del fast fashion in Europa. Scopri le nuove leggi che potrebbero segnare la fine di Shein e Temu!

Non crederai mai a quello che sta accadendo nel mondo della moda! La supremazia del fast fashion d’Oriente potrebbe essere arrivata al capolinea in Europa. Negli ultimi mesi, i governi di Francia e Germania hanno iniziato a muovere le loro pedine contro colossi come Shein e Temu, creando un clima di crescente preoccupazione attorno a un modello industriale ritenuto insostenibile.

Ma cosa significa tutto ciò per noi? Scopriamolo insieme!

1. Le nuove leggi che stanno cambiando le regole del gioco

Il 10 giugno scorso, il Senato francese ha approvato una legge contro Shein, considerato l’“ultra fast fashion” per eccellenza. Questa iniziativa prevede sanzioni pesanti per i brand che non rispettano criteri di sostenibilità: entro il 2030, ogni capo venduto non conforme sarà multato con 10 euro. E non finisce qui! È stato introdotto anche un divieto di pubblicità per questi marchi, insieme a un sistema di punteggio ambientale che aiuterà noi consumatori a fare scelte più consapevoli.

Ma attenzione: anche gli influencer che promuovono questi brand potrebbero trovarsi nei guai. Si sta delineando un futuro in cui il fast fashion dovrà cambiare radicalmente il proprio approccio. Cosa ne pensi? Sarà sufficiente per fermare questo fenomeno?

2. Berlino si unisce alla causa: la pressione aumenta

Seguendo l’esempio di Parigi, Berlino sta rivedendo i propri rapporti con le piattaforme di fast fashion. Il ministro dell’Economia, Lars Klingbeil, ha già chiesto all’Unione Europea di intervenire per garantire una concorrenza più equa.

Attualmente, la normativa esente dazi sui pacchi sotto i 150 euro sta favorendo un afflusso incontrollato di prodotti a basso costo dall’Asia. La proposta tedesca prevede l’introduzione di una tassa di 2 euro per ogni spedizione proveniente da fuori UE, mirata a aumentare la tracciabilità delle importazioni. Ma la domanda sorge spontanea: questi cambiamenti basteranno a ribaltare la situazione? Riusciremo a vedere un cambiamento significativo?

3. L’alternativa al fast fashion: quali sono le opzioni?

Con il crescente malcontento verso Shein e Temu, quali alternative abbiamo a disposizione? Marchi emergenti, moda sostenibile, second-hand e il rinato amore per il fai-da-te (DIY) stanno guadagnando terreno. Queste opzioni non solo offrono prodotti di qualità, ma sono anche più rispettose dell’ambiente. I consumatori, noi tutti, stiamo diventando sempre più consapevoli e desiderosi di sostenere un’industria della moda che non comprometta il pianeta. La vera sfida ora è trovare un equilibrio tra scelte economiche e quelle etiche. Sei pronta a fare la tua parte?

In conclusione, il fast fashion potrebbe non essere più l’unica scelta sul mercato. Con l’Europa che si unisce per combattere un modello produttivo insostenibile, il futuro della moda potrebbe prendere una piega inaspettata. Rimanete sintonizzati, perché ciò che accadrà nei prossimi mesi potrebbe cambiare radicalmente il nostro modo di fare shopping! E tu, da che parte stai?

Scritto da Staff
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