Demenza senile: le differenze con l’Alzheimer

Demenza senile e Alzheimer: sintomi, differenze e cure palliative. Vediamo insieme tutto quello che c'è da sapere.

Demenza senile e Alzheimer cosa sono esattamente e che sintomi provocano? Quali sono le differenze? Ecco le risposte per voi in questo articolo.

Sintomi e cause

Quando si parla di demenza senile si fa riferimento a un gruppo di malattie neurodegenerative dell’encefalo che provocano un deterioramento, che può essere anche progressivo, dello stato cognitivo di una persona. Questo stato è quasi sempre irreversibile.

Chi soffre di demenza avrà una compromissione di alcune funzioni cerebrali che regolano la memoria. Tra queste funzioni, il linguaggio, la capacità di ragionare, orientarsi o eseguire problemi complessi. In alcuni casi si presenta anche un’alterazione della personalità. La demenza viene provocata dal verificarsi di una di queste due seguenti situazioni. La morte delle cellule nervose cerebrali o il loro malfunzionamento.

Tra le principali cause scatenanti, vi elenchiamo anche la malattia del corpo di Lewy, il morbo di Parkinson, sclerosi. Come anche di ischemia celebrale o del morbo di Alzheimer.

La demenza inoltre può essere provocata da alcuni problemi di natura metabolica ormonale come ipo o ipertiroidismo, abusi di alcolici, droghe o steroidi. Oppure da carenze vitaminiche o da effetti collaterali di alcuni farmaci. In questi casi, eliminando la causa si può curare la demenza.
I sintomi della demenza senile sono differenti e aumentano gradualmente, man mano che le cellule nervose celebrali muoiono.

Esistono tre stadi di demenza. Quello iniziale, quello intermedio e quello avanzato. Allo stadio iniziale si hanno piccoli problemi di memoria, lievi difficoltà di linguaggio o comprensione e tendenza alla passività.

Allo stadio intermedio si presentano peggioramento dei sintomi iniziali, problemi visivi, confusione, instabilità emotiva lieve.

Infine allo stadio avanzato, si ha una perdita quasi totale o totale delle proprie capacità cognitive, incontinenza, difficoltà a deglutire e perdita del controllo motorio.

Sintomi precoci dell’Alzheimer

I primi sintomi che sono il campanello di una possibile malattia di Alzheimer si presentano con una ridotta capacità di concentrarsi. Altre difficoltà sono per esempio legate al gestire situazioni a cui normalmente si era già abituati. Si potrebbe far fatica a fare calcoli e ragionamenti matematici, nel gestire il denaro, ecc. Oppure si presenta difficoltà a concentrarsi su cose semplici come per esempio leggere un libretto di istruzioni e seguirne le indicazioni.

Benché i primi sintomi clinici della malattia possano essere diversi da un individuo a un altro, tra i primi vi è senz’altro la perdita significativa della memoria a breve termine. Possono seguire altri sintomi che portano a difficoltà nell’eseguire i normali atti quotidiani della vita.

Iniziano poi a presentarsi disturbi del linguaggio e difficoltà nel denominare in modo corretto gli oggetti. Si potrebbero anche verificare dei problemi di disorientamento spaziale temporale. Segnaliamo inoltre cambiamenti della personalità e talvolta disinteresse nello svolgere attività che prima si amavano. Può subentrare anche un atteggiamento sospettoso verso altri e convinzione di aver subito offese o furti.

Differenza demenza senile e Alzheimer

Il morbo di Alzheimer porta a forti disturbi delle memoria recente, difficoltà di orientamento nello spazio e nel tempo, si accusano problemi di concentrazione. Progressivamente si tende a perdere l’autonomia.

Le demenze invece hanno una causa diversa. Sono provocate dal verificarsi di piccoli infarti che con il tempo portano alla distruzione progressiva del tessuto cerebrale. Alla base di questa situazione possono esserci malattie dell’apparato cardiocircolatorio o neurologico. Distinguiamo demenze vascolari, demenza dei corpi di levy o le demenze fronto-temporali.

Cure palliative dell’Alzheimer

Come si può dare sollievo a un malato di Alzheimer e ai suoi famigliari? Sicuramente esistono diverse cure pagliative che possono alleviare la sofferenza. Queste cure sono basate principalmente nel trattamento del dolore e dell’invalidità, assistenza e supporto psicologico alla famiglia e alcuni servizi mirati all’assistenza fisica.

Anche se non esistono ancora delle cure capaci di bloccare il danno cerebrale provocato dal morbo di Alzheimer, alcuni farmaci comunque possono aiutare. I loro effetti sono positivi sui sintomi della malattia. Il loro obiettivo è quello di aumentare i neurotrasmettitori del cervello. Si chiamano farmaci anti-demenza.

I farmaci utilizzati attualmente hanno la capacità di inibire l’enzima che metabolizza l’acetilcolina e di conseguenza rendere il neurotrasmettitore più disponibile a livello cerebrale. Questo porta ad una molto più lenta progressione della malattia. Purtroppo però tutto dipende dal singolo soggetto, dalla sua risposta ai farmaci, e dalla reazione dei suoi neuroni. Infatti purtroppo triste a dirsi, quando questi degenerano del tutto, l’azione dei farmaci non ha più alcun effetto.

Speriamo che presto le ricerche in campo medico possano portare delle novità e speranza per i molti malati di demenze e per i loro famigliari che li vedono soffrire ogni giorno sempre di più. La medicina ha fatto dei passi da gigante e noi ci auguriamo che continui a farlo sempre più.

Scritto da Daniela Sanna

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