Pantaloncini di supporto per pubalgia: dove acquistarli

Se si è afflitti dai dolori della pubalgia bisogna subito correre ai ripari. I pantaloncini possono essere un rimedio di supporto importante, coadiuvando le cure necessarie.

Capita, in seguito ad uno sforzo eccessivo o a sforzi ripetuti nel tempo di sentire fastidio, o addirittura dolore, alla parte interessata. Quando il dolore riguarda inguine, zona pubica, adduttori e basso addome si sta parlando di pubalgia. La pubalgia è a tutti gli effetti un’infiammazione che colpisce fasce muscolari e tendini. Come tutte le infiammazioni è soggetta ad uno stadio evolutivo, che culmina nella cronicizzazione della malattia.

Le cause della pubalgia sono molteplici, ne sono state riscontrate più di 70, ma le più comuni sono legate allo sbilanciamento dei carichi affidati a muscoli addominali e adduttori. In genere gli sportivi sono i più colpiti dall’infiammazione, essendo soliti ripetere gli stessi movimenti, soprattutto a livello agonistico. Ma anche la gravidanza può esserne una causa scatenante. La differenza è che dopo il parto l’infiammazione tende a retrocedere, essendo legata alla produzione eccessiva di un ormone. Negli altri casi le soluzioni migliori sono il riposo e il trattamento, fino a completa guarigione.

Se i dolori durano tutto il giorno e si attenuano esclusivamente con l’attività fisica, grazie al riscaldamento dei muscoli, si è sicuramente davanti ad un processo infiammatorio a carico di muscoli o tendini. Soprattutto se il dolore non accenna ad attenuarsi nei giorni seguenti, la decisione migliore è quella di rivolgersi al proprio medico curante. In questo modo si potrà avere una diagnosi precisa e procedere con il percorso di guarigione. Se i sintomi vengono trascurati si può incorrere nel peggioramento dell’infiammazione. Il dolore può infatti diventare invalidante al punto da rendere difficili i movimenti più semplici e abituali, come ad esempio camminare.

La soluzione migliore è, quando possibile, prevenire la pubalgia anche grazie allo stretching. Con gli esercizi giusti si può compensare e rimediare all’eccessivo sforzo a carico di una determinata fascia muscolare.

Come curare la pubalgia

Qualora non siano stati sufficienti i tentativi di prevenzione è comunque necessario riconoscere l’infiammazione il prima possibile. In questo modo si potrà evitare il peggioramento delle condizioni e accorciare la durata del processo di guarigione.

La prima cosa sensata da fare è interrompere immediatamente gli sforzi fisici. Il riposo non è un’opzione discutibile, ma è l’unico modo per assicurarsi la guarigione completa. Una condizione accettabile se si pensa che il periodo di guarigione dalla pubalgia può durare da un paio di settimane fino a qualche mese. Tutto dipende dal grado di infiammazione e dal percorso di guarigione. Solo in casi estremi si è soliti ricorrere alla chirurgia. Più comunemente, invece, al riposo vengono associati altri metodi.

  • La fisioterapia. Esercizi di stretching sono utili non solo per la prevenzione, ma anche per la cura della pubalgia. Devono essere stabiliti in modo da equilibrare il lavoro dei muscoli e rafforzarli. Non saranno esercizi intensivi, in quanto significherebbe mettere la zona pubica ulteriormente sotto sforzo. Sarà dunque il fisioterapista a stabilire quali saranno i movimenti e massaggi più opportuni da eseguire per ristabilire la normalità dello status muscolare. Utile è anche la ginnastica posturale.
  • La crioterapia. In genere si suggerisce l’applicazione del ghiaccio 2-3 volte al giorno, per 15 minuti ogni volta. Non è effettivamente funzionale alla guarigione, ma il raffreddamento della zona infiammata è in grado di attenuare il dolore.
  • I rimedi farmacologici. La medicina omeopatica può essere utile nei casi di infiammazione lieve. Dato che i principi di base sono completamente naturali il processo di guarigione potrebbe essere più lenta. I farmaci antinfiammatori a base di ibuprofene possono aiutare a lenire sia il dolore che l’infiammazione. Nei casi in cui l’infiammazione sia ad uno stadio più avanzato sarà il medico a consigliare farmaci a base di cortisone.

Un medico saprà suggerire il percorso terapeutico più adatto ad ogni caso. Nei casi di infiammazione più avanzata si può ricorrere anche alla terapia laser o le onde d’urto, oltre alla chirurgia.

Pantaloncini di supporto

A scopo preventivo, ma anche per coadiuvare il processo di guarigione dalla pubalgia, possono essere di supporto dei pantaloncini. Sono un capo d’abbigliamento medico, pertanto sono strutturati in modo tale da essere effettivamente utili. Questi pantaloncini di supporto possono essere acquistati nei negozi ortopedici e anche on line. Il supporto che danno e il fatto che siano indossabili per accelerare la guarigione non implica che con addosso questi sia possibile tornare a praticare attività fisica prima del riassorbimento dell’infiammazione.

I pantaloncini sono un capo intimo in lycra in grado di supportare, comprimere e riscaldare i gruppi muscolari colpiti da pubalgia: muscoli adduttori, inguine e tendini. Permettono di influenzare positivamente la guarigione dalla pubalgia, ma a fini preventivi possono anche entrare a far parte dell’abbigliamento quotidiano usato da chi pratica sport.

I pantaloni McDavid sono disponibili in tutte le taglie, dalla S alla XXL. Sono dotati di Spandex elastico, per garantire facile vestibilità e dare maggior conforto a chi li indossa. Sono inoltre traspiranti e ciò permette l’eliminazione dell’umidità. La tecnologia HDC per la gestione dell’umidità è presente sia nei pantaloni a gamba lunga, che in quelli lunghi fino al ginocchio. Anche quest’ultimo è disponibile in taglie dalla S alla XXL. Il riscaldamento e supporto delle parti colpite da pubalgia è garantito, in più le cuciture piatte offrono maggiore comfort.

Abbiamo già detto che sono gli sportivi, soprattutto i professionisti, a soffrire maggiormente di pubalgia. Tra i calciatori sono diffusi i pantaloni Gilmore, che vengono usati come underwear nel corso dell’allenamento quotidiano. Il tessuto del modello è traspirante e i pantaloni sono dotati di una protuberanza per contenere le parti intime durante l’attività fisica.

Le fasce di compressione sono regolabili e adatte a sostenere i muscoli e alleviare il dolore provocato da ernie e pubalgie.

Nella scelta dei pantaloni adatti è importante trovare la taglia giusta. Un’eccessiva compressione potrebbe danneggiare le parti soggette allo stimolo. Al contrario, una taglia maggiore non permetterebbe ai pantaloni di essere di effettivo supporto nel processo di guarigione dalla pubalgia.

Scritto da Marta Dal Maso

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