Mal d’amore: come uscirne

Quante poesie, quante canzoni e quanti film ad elogiare il sentimento d’amore, ad esaltarlo in ogni sua forma.
Ma l’innamoramento è sempre piacevole? Tutti noi possiamo rispondere con un bel secco no. Chi non ha ricevuto qualche batosta in amore, chi non è stato vittima di delusione?
Quando però amare qualcuno vuol dire ritrovarsi a soffrire come in una vera e propria prigione, quando il pensiero fisso “dell’altro” non ci abbandona mai e continuiamo a tormentarci, la delusione diventa qualcosa di più patologico e si trasforma nel cosiddetto “mal d’amore”
Riportando le parole dello psicoterapeuta Davide Algeri, nel mal d’amore “è come se l’altro tenesse in ostaggio il proprio cuore e il proprio pensiero, non concedendo alcuna via di fuga. Il malato d’amore- “prigioniero”, per quanto cercherà di liberarsi, ribellandosi, urlando, alla fine rimarrà chiuso nella sua “cella”, dove ogni sforzo di “rompere le catene” o di “piegare le sbarre” per uscire, risulterà vano…”
Come si può uscire da questa condizione?
Il metodo è uno solo: bisogna riprendere in mano le briglia della propria vita.
Cercate di guardare il problema dall’esterno anche con l’aiuto di un terapeuta. Guardarsi dall’esterno, vi aiuterà infatti a prendere le distanze e a rivalutare la vostra posizione all’interno di questa dinamica, riuscendo a “rompere la catena” ed a spalancare le porte della prigione emotiva nella quale fino a quel momento eravate rimasti bloccati.

Scritto da Stefania Roin

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