Diritti LGBTQ: squadra di hockey posa nuda per la causa

I diritti LGBTQ sono fondamentali. Vediamo il calendario della squadra di hockey Perth Pythons, che ha posato nuda per la causa.

La difesa e il supporto dei diritti LGBTQ sta diventando una questione sempre più centrale nella società contemporanea. Questo avviene nelle parate Pride, in festival del cinema, in mostre d’arte, nella vita di tutti giorni, ma anche nel mondo dello sport. Una squadra di hockey amatoriale australiana, i Perth Pythons, ha ideato una proposta davvero creativa e originale per poter sostenere la causa della comunità nazionale e mondiale LGBTQ, mandando un messaggio forte. Scopriamo insieme di che cosa si tratta.

Le iniziative dei Perth Pythons

Bisogna partire innanzitutto con una premessa: questa piccola squadra ha preso a cuore sin dalla sua fondazione i diritti LGBTQ. Essi sono, per auto definizione, “il primo ed unico club di hockey di Perth che sia amico della comunità LGBTQ”. Nonostante ci sia infatti un’apertura progressiva nei confronti dell’omosessualità, lo sport è ancora un ambito dove spesso l’omofobia ha ancora campo libero. Purtroppo anche qui in Italia siamo testimoni di questo fenomeno: basta andare allo stadio una domenica e ascoltare gli altri tifosi per rendersene conto. Secondo alcuni studi sociologici, addirittura l’80% delle persone che fanno sport o assistono a eventi sportivi hanno avuto a che fare con manifestazioni di omofobia.

La squadra al Perth Pride

Sulla pagina Facebook del team di hockey su prato, possiamo notare la loro partecipazione al Perth Pride, che si tiene annualmente nella città australiana, e ad altre numerose iniziative a sostegno della comunità gay cittadina, molte delle quali legate allo sport. Per esempio, i Perth Pythons sono uno dei team che partecipa alla Pride Cup, una competizione di hockey su prato australiana dedicata a squadre che hanno a cuore i diritti LGBTQ.

Questo team ha sempre fatto dell’inclusività e dell’accoglienza i suoi punti di forza: diversi giocatori sono infatti essi stessi membri della comunità gay. Come abbiamo visto, recentemente l’Australia è diventata il ventiseiesimo Paese al mondo a legalizzare i matrimoni gay. Nonostante ciò, in molte altre nazioni la situazione per i diritti LGBTQ resta drammatica. Per aiutare le comunità gay sparse nel mondo, i Perth Pythons hanno ideato un’originale iniziativa per raccogliere soldi.

Il calendario per i diritti LGBTQ

L’idea di questa squadra di hockey su prato è stata quella di posare nudi per un calendario 2018, dal nome Pride in Hockey. I giocatori dei Perth Pythons e della nazionale australiana Dylan Wotherspoon e Tom Craig, insieme all’olimpionica Gabi Nance, si sono coraggiosamente spogliati in una gelida mattina sulla spiaggia per nudisti di Perth, Swanbourne Beach, a favore degli obiettivi fotografici. Lo scopo del calendario è diffondere un messaggio di inclusività, nel mondo sportivo e non solo, oltre che raccogliere soldi a favore dei diritti LGBTQ. Il calendario è infatti acquistabile sulla pagina Facebook dei Perth Pythons per la cifra di 25 dollari.

diritti lgbtq

Secondo il giocatore Wotherspoon, lo sport è qualcosa che è in grado di unire tutti, senza fare discriminazioni. Queste sono le sue dichiarazioni: “Noi, ai Perth Pythons, stiamo lavorando continuamente per la causa (dei diritti LGBTQ) e il calendario è il nostro contributo a rendere l’hockey uno sport più inclusivo. L’idea centrale che sta dietro al calendario è di prevenire l’omofobia nel mondo sportivo. Questo calendario vuole trasmettere il messaggio che non c’è problema se tu sei gay, lesbica, bisessuale o transessuale. Tutti sono uguali. Non importa chi tu sia. Noi vogliamo rendere tutti sentirsi parte del mondo. Il mondo è esattamente lo stesso per tutti.”.

In molti Paesi infatti, l’omosessualità è ancora ritenuta una malattia, qualcosa da cancellare. Questo calendario, come tutte le altre iniziative dei Perth Pythons, si vuole porre esattamente contro questa idea. Come sempre Wotherspoon ha dichiarato, questo calendario “è per una buona causa, quindi non ho avuto neanche un’esitazione. La mia famiglia mi ha supportato. Per me è qualcosa che mostra che tutti appartengono a questo mondo, indipendentemente dalla classe sociale, dal credo religioso e dall’orientamento sessuale.”.

Scritto da style24redazione

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