Ciclo mestruale: tabù e false dicerie da sfatare

Il tabù sul ciclo mestruale non riguarda solo il passato, in cui avere le mestruazioni era considerato una malattia o veniva ricondotto alla magia e stregoneria, bensì è un fenomeno molto più vicino di quanto pensiamo

Fin dall’antichità si fa fatica a parlare di mestruazioni, da sempre si tratta questo argomento con un velo di vergogna e imbarazzo, tanto da creare attorno al tema un vero e proprio tabù.

Il ciclo mestruale nel passato

Il ciclo mestruale è sempre stata legato e ricondotto alla dimensione magica, sovrannaturale e, per questo, si evitava di parlarne o di avere a che fare con le donne in quel periodo del mese.

Gli antichi greci credevano che, se il primo flusso mestruale di una ragazza fosse arrivato tardi, il sangue si sarebbe accumulato intorno al cuore e il suo utero avrebbe vagato nel suo corpo. Erano convinti che questo sarebbe stata causa di un comportamento irregolare ed atteggiamenti violenti.

Anche nell’Antica Roma erano numerose le false credenze attorno al ciclo mestruale. Dei ritrovamenti testimoniano che Plinio il Vecchio avesse scritto che all’arrivo di una donna mestruata il mosto sarebbe diventato acido, i frutti sarebbero caduti dagli alberi, le api sarebbero morte, il bronzo e il ferro si sarebbero arrugginiti. Scrive, inoltre, che nel momento in cui avesse toccato le piante e i fiori questi sarebbero bruciati. Bisogna sottolineare che molte persone hanno creduto a quest’ultima teoria fino a tempi molto recenti.

In epoca medievale, si credeva, inoltre, che se il pene di un uomo avesse toccato il sangue mestruale, si sarebbe bruciato e che se fosse stato concepito un bambino le mestruazioni sarebbe stato posseduto dal demonio, sarebbe nato deforme e con i capelli rossi. Queste credenze erano piuttosto diffuse anche nel XIX secolo.

Si è sempre cercato di non parlare di ciclo mestruale, tanto che nel corso dei secoli sono state coniate delle espressioni linguistiche per evitare di pronunciare il vero nome. Le espressioni nate e che si sono diffuse nel corso del tempo sono: le mie cose, ospiti indesiderati, il mar rosso e parenti in vista.

Il ciclo mestruale oggi

Il tabù sul ciclo mestruale non riguarda solo tempi antichi, in cui avere le mestruazioni era considerato una malattia, o paesi remoti in cui le donne sono considerate impure e vengono isolate, ma è un fenomeno molto vicino a noi.

Sebbene, nel mondo occidentale, si siano superate la maggior parte delle dicerie, sono rimasti dei tabù, che potremmo definire inconsapevoli.

Esiste ancora un velo di imbarazzo sul tema delle mestruazioni, oggi, infatti, nelle pubblicità non vengono rappresentate con un liquido rosso, bensì blu, come se fosse più rassicurante e rendesse le nostre mestruazioni meno peccaminose o spaventose.

Attualmente, le cose stanno cambiando, per lo meno nel mondo occidentale. Quest’anno, infatti, nel Regno Unito per la prima volta in una pubblicità, è stato utilizzato del liquido rosso per rappresentare le mestruazioni, anziché blu o verde.

Bisogna tenere presente, però, tuttora si tende a non nominare esplicitamente la parola mestruazioni.

Purtroppo, però, ancora oggi, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, come in Malawi, ad esempio, le mestruazioni vengono considerate una malattia ed associate alla stregoneria.

Scritto da style24redazione

Un commento su “Ciclo mestruale: tabù e false dicerie da sfatare”

  1. Un altra volta porcodio, due cose:
    Avete bisogno di qualcuno che ve lo spiega per sapere che non é una cosa sovrannaturale o demoniaca?
    Seconda cosa per il fatti delle pubblicità
    Usano un liquido blu invece di far vedere il sangue e gli assorbenti sporchi PERCHÉ FA SCHIFO, non perché é un fottuto tabù
    Un esempio: nelle pubblicità dei pannolini, ad ora dipranzo mentre mangiate, vi piacerebbe guardare un neonato con la cazzo di diarrea che riempie un sacchetto di carta? CAZZO NO! eplure é una cosa naturale no? Dovremmo tutti accettare questa cosa no? Mangiare mentre guardiamo mestruo e merda essere cacati dentro degli assorbenti? No fa schifo nonostante sia una vosa normale,

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