Chanel e l’addio alle pelli esotiche: “Non rispettano i nostri standard etici”

Un definitivo saluto, quello del famoso brand di lusso Chanel verso le pelli esotiche: i metodi di approvvigionamento non rispettano gli standard etici.

Una mossa molto audace, quella del direttore della moda di Chanel, Bruno Pavlovsky, il quale ha dichiarato che il brand di çusso non implementerà più pelli esotiche nelle future collezioni.

Un addio definitivo

Lo possiamo già riscontrare nella collezione Spring/Summer 2019, presentata durante la scorsa New York Fashion Week, in una sfilata dal background davvero incredibile che più che altro sembrava la scenografia di un film: il mare, la spiaggia e le modelle che fluttuavano stile Baywatch…insomma, uno spettacolo più unico che raro.

La notizia, però, ci arriva soltanto oggi, 4 dicembre 2018: il direttore della moda dello storico luxury brand, in un’intervista alla vigilia della sfilata, durante la quale verrà presentata la collezione pre-fall Métiers d’Art, presso il The Metropolitan Museum of Arts di New York, ha affermato che il marchio ha ufficialmente e definitivamente chiuso con l’utilizzo delle pelli esotiche (si fa riferimento al pitone, lucertola, coccodrillo, galuchat).

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Il futuro dei prodotti di alta gamma verrà dal know-how di ciò che il nostro atelier è in grado di fare“: questa scelta, ovviamente, che non riguarda soltanto le pelli esotiche, ma anche le pellicce in generale, ha una ragione ben chiara e solleverà tante organizzazioni ambientaliste. “Controlliamo costantemente la nostra supply chain per assicurarci che incontri le nostre aspettative in termini di integrità e tracciabilità. In questo contesto la nostra esperienza è che sta diventando sempre più difficile procurarsi pelli esotiche che rispondano ai nostri standard etici“, ha dichiarato Pavlovsky. Chanel diventerà una marca ancora più innovativa e compierà un salto nel futuro, grazie all’investimento in ricerca e sviluppo di tessuti generati da materie prime provenienti dal settore agroalimentare.

Una decisione non facile da prendere, ma che è stata il risultato di un cambiamento della società e dello stesso fashion system: i clienti sono sempre più attenti alla questione ambientale, alla sostenibilità dei prodotti offerti e, spesso, tendono a preferire quei marchi che sono environment-friendly. Quello di Chanel è stato un adattamento ad una società del futuro e ciò ha permesso al celebre brand del Lusso di diventare un pioniere del progresso.

Karl Lagerfeld, comunque, ci tiene a precisare che la scelta non è stata guidata dal mero mercato, rivendicando l’autonomia del marchio. “L’abbiamo fatto perché è nell’aria. Ma non è un aria che la gente ci ha imposto. È una libera scelta”.

Intanto, Chanel promuove l’innovazione e la maestria dei suoi dipendenti nella lavorazione dei materiali attraverso contenuti digitali sul proprio profilo Instagram, ottenendo dei riscontri davvero positivi.

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Scritto da Alessia Vangi

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