Caos Asia Argento, Jimmy Bennett rompe il silenzio

Jimmy Bennett ha rotto il silenzio e ha mandato una nota al New York Times per rendere pubblica la sua posizione nei confronti di Asia Argento.

Sono giorni difficili per Asia Argento, accusata di violenza sessuale ai danni di Jimmy Bennett, ma anche per il giovane attore non deve essere semplice. Il ragazzo, che fino ad oggi è rimasto in silenzio, ha scelto di rilasciare una dichiarazione in cui spiega bene il motivo che lo ha spinto a rendere pubblica questa squallida vicenda.

Le parole di Jimmy

Ogni giorno che passa, la torbida vicenda che ha come protagonista Asia Argento si arricchisce di nuovi particolari. Se fino a ieri, Jimmy Bennett aveva scelto di non esprimersi in merito alla denuncia e al conseguente risarcimento, oggi ha scelto di dire la sua. Il giovane attore, ha inviato al New York Times una sua nota, rompendo finalmente il silenzio. Bennett ammette di non aver parlato prima per ‘vergogna’ ed è comprensibilissimo, considerata la sua giovane età e l’esposizione mediatica a cui sarebbe andato incontro. Jimmy dichiara: Molte donne e uomini coraggiosi hanno parlato delle proprie esperienze durante il movimento #MeToo e apprezzo il coraggio che ognuno di loro ha avuto per prendere una posizione del genere. Inizialmente non ho parlato della mia storia perché ho scelto di gestirla in privato con la persona che mi ha fatto del male. Il mio trauma è ricomparso quando lei stessa si è dichiarata vittima”. Bennett si riferisce ovviamente alla denuncia fatta dalla Argento nei confronti di Weinstein, dichiarando di essere stata molestata dal produttore. Jimmy continua: “Non ho fatto una dichiarazione pubblica nelle ore e nei giorni passati perché mi vergognavo e avevo paura di essere coinvolto nel circo mediatico. Ero minorenne quando si è verificato l’evento, e ho tentato di cercare giustizia in un modo che per me aveva senso in quel momento perché non ero pronto ad affrontare le ramificazioni della mia storia che diventava pubblica. All’epoca, credevo che nella nostra società ci fosse ancora uno stigma sugli uomini che si ritrovano in quella situazione. Non pensavo che la gente avrebbe capito quello che è successo visto dagli occhi di un teenager. Ho dovuto superare molte avversità nella mia vita, e questo è un altra con cui mi confronterò, nel tempo. Vorrei andare oltre questo evento nella mia vita, e oggi scelgo di andare avanti, ma non più in silenzio”. Le parole dell’attore sono molto chiare, ciò che non lo è, è il silenzio di Asia Argento. La donna, eletta a paladina della giustizia nei confronti di quanti subiscono violenza, come può tacere? Questa triste vicenda ha creato uno scompiglio mondiale e non si chiuderà di certo in un batter d’ali, così come è giusto che sia.

La vicenda

Cercando di riassumere la vicenda, senza sminuirla, Asia Argento avrebbe avuto un rapporto sessuale non consenziente con l’attore Jimmy Bennett, quando quest’ultimo aveva solo 17 anni, mentre lei 37. Il ragazzino aveva conosciuto la Argento nel 2004 quando, sul set di Ingannevole è il cuore più di ogni altra cosa, ha interpretato il ruolo di figlio dell’attrice. Dal 2004 fino al 2012 c’è un salto temporale che permette al Bennett di crescere abbastanza per attirare le attenzione di una donna. Asia e Jimmy, nel frattempo, si tengono in contatto e nel 2013 avviene la violenza sessuale, tra le mura di un albergo scelto per l’incontro. Per carità, un ragazzo di 17 anni può anche scegliere di fare sesso con una donna di 37, ma deve appunto essere libero di scegliere. Stando ai messaggi scritti da Asia e forniti al New York Times, Asia definisce Bennet un “ragazzo arra***o che le è saltato addosso”, ma a suo sfavore rimane il risarcimento di 380 mila dollari elargito al giovane attore. Stando ai messaggi, sarebbe stato il defunto Bourdain a consigliare alla compagna di pagare per evitare un danno all’immagine. Una storia veramente squallida che assume, via via, caratteristiche sempre più torbide. Dopo le parole di Bennett, aspettiamo quelle di Asia Argento, prima o poi dovranno arrivare.

Scritto da Fabrizia Volponi

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