Bungee Jumping: un balzo per mettersi alla prova

Il salto elastico è un'attività adrenalinica che richiede coraggio e sfida il timore della caduta. Una volta attrezzati con l'arnese e trovata la forza di saltare, il resto sarà un tuffo verso il basso.

Immagina la sensazione di paura ed eccitazione di essere sospeso tra l’aria e il suolo, interrogandoti se procedere o ritirarti, questa è l’esperienza che si vive quando si salta nel vuoto da un ponte o una piattaforma.

Il bungee jumping è uno sport estremo che richiede coraggio e determinazione per saltare da un’alta quota. Per ulteriori dettagli sul bungee jumping, continua a leggere.

Origini

Il bungee jumping trae le sue radici dall’ Isola di Pentecoste nell’arcipelago di Vanatu, dove veniva praticato come un rito di passaggio per gli uomini, saltando da torri di legno traballanti con liane. Il fine di questo rito era toccare con i capelli il terra per renderlo fertile e garantire abbondanti raccolti. Nonostante fosse vietato agli stranieri e alle donne, la leggenda vuole che il Naghol (il salto a terra) fosse inventato proprio da una donna. Infatti, una donna che soffriva abusi continui dal marito scappò rifugiandosi su un baniano, noto per le sue liane. Quando l’uomo raggiunse la donna, lei saltò dall’albero legandosi le caviglie con le liane. L’uomo la seguì, ma non assicurando le caviglie, non sopravvisse. Il bungee jumping come lo si conosce oggi ebbe origine quando alcuni membri del club degli sport estremi dell’Università di Oxford, affascinati dalla tradizione del Naghol, iniziarono a sperimentare il bungee jumping sostituendo le liane con corde di caucciù. Successivamente, nel 1987, l’audace A.J. Hackett saltò dalla Torre Eiffel a Parigi utilizzando una corda in lattice. Nel 1988, nasce a Queenstown la prima piattaforma di lancio dal ponte sul fiume Kuwarau.

Sicurezza prima di tutto

Gli standard di sicurezza per il bungee jumping sono altissimi, con rischi di mortalità quasi nulli. È fondamentale affidarsi a istruttori esperti e centri certificati SISE. La preparazione al salto prevede la messa in posa dell’imbracatura sul bacino e sul torace, le fasce elastiche alle caviglie e la corda di sicurezza. Successivamente, si segue le direttive dell’istruttore e si effettua il salto.

Il salto si divide in diverse fasi: la caduta libera, la tensione dell’elastico, l’allungamento elastico e infine, l’appensione all’elastico. Un dispositivo elettrico rilascia la corda e le persone incaricate del recupero del saltatore a terra aiutano a liberare il bungee jumper dall’imbracatura.

A chi è sconsigliato

Il bungee jumping non è consigliato per chi ha un cuore debole, soffre di vertigini o svenimenti, o ha subito lesioni alle caviglie o importanti interventi chirurgici come l’inserimento di perni o placche metalliche, fratture o operazioni.

Curiosità

Se pensi che saltare da un’altezza elevata non sia abbastanza emozionante, c’è una nuova variante del bungee jumping chiamata “crocodile bungee”, che prevede il lancio del saltatore in una palude piena di coccodrilli.

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