Beverly Allit: l’infermiera killer che uccise bambini e neonati

Beverly Allit è l'infermiera che uccise tre bambini e ne ferì sei, somministrandogli delle eccessive dosi di insulina e potassio. Il suo comportamento è dovuto alla sindrome di Manchausen che porta il soggetto a compiere atti di eroismo, dopo aver cercato di uccidere le sue vittime.

L’infermiera Beverly Allit aveva tutte le carte in regola per essere un perfetto serial killer o come meglio si descrive in questo caso un Angelo della morte.

Gli omicidi di Beverly Allit

La sua storia di sangue inizia nel 1991 a Grantham and Kevenstem Hospital nel Lincolnshire, contea dell’Inghilterra . Qui la donna uccise quattro neonati e ne ferisce altri nove, in un’età compresa tra i 7 mesi e i due anni di età. Per compiere tali atti, Beverly Allit somministrò ai piccoli pazienti diverse dosi di insulina e potassio.

Questo tipo di avvelenamento aveva un compito ben preciso: portare la vittima all’arresto cardiaco. Una volta commesso ciò, la donna spesso era la prima a dare l’allarme, avvertendo i colleghi che i bambini non stavano bene e quasi emulandosi a eroina nel tentativo di salvarli.Spesso, dopo l’intervento dei medici, i neotati riusciva a riacquisire stabilità al livello cardiaco. Così l’infermiera killer, rimasta sola con i piccoli, provvedeva rapidamente a staccare loro l’ossigeno.

Durante la sua carriera da serial killer, Beverly Allit provò anche dei danni al cervello a una delle sue vittime. Quest’ultima in particolare risulterebbe affetta da parziale cecità e paralisi limitata.

Le indagini

Il suo essere un’assassina spietata è durato 58 giorni. Infatti, grazie alle indagini in seguito alla morte di uno dei piccoli, la polizia scientifica ha dimostrato la presenza di alti livelli di insulina e di potassio nei corpi delle vittime. A ciò si aggiunge la scoperta da parte degli inquirenti di un aumento dei casi di arresto cardiaco, nei mesi precedenti.

Beverly Allit viene arrestata e processata nel novembre 1991 con l’accusa di aver ucciso tre bambini e feriti sei. Solo nel maggio 1993 la donna per la prima volta, confessa di aver compiuto i terribili crimini. La sentenza la condanna a 13 ergastoli.

Angelo della morte

Il caso di Beverly Allit, secondo gli studiosi di criminologia, appartiene alla categoria “Angelo della morte”. Il soggetto in questione uccide perché eroismo, mostrando una dose di estremo esibizionismo e la necessità di essere considerati come degli eroi. Per fare ciò dimostrano di poter prendersi cura delle loro vittime, dopo averle salvate dal proprio stesso tentativo di omicidio.

La causa di un simile comportamento è attribuire a un tipo di sindrome chiamata sindrome di Manchausen. Gli individui affetti da questa patologia hanno la tendenza di alterare lo stato fisico o di malattia. Beverly Allit, in passato, si sarebbe recata spesso in ospedale per curare forti mal di testa, parziale cecità, false appendiciti, ecc. I medici più volte l’hanno allonata, esculde qualsiasi di questi sintomi.

Inoltre la donna, fin dall’infanzia, dimostra di essere bugiarda compulsiva. Alcuni dei suoi ex raccontano che più volte si è finta incinta o li avrebbe accusati di violenze sessuali ai suoi danni. Una volta diventata infermiera, Allit dichiara spesso di essere a favore dell’eutanasia.

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