Antonio Banderas: “Dopo l’infarto sono cambiato, lascio il cinema”

Antonio Banderas si trova a un punto di svolta della sua carriera: ecco come l'infarto di due anni fa lo ha cambiato completamente.

Antonio Banderas è diventato un uomo diverso dopo l’infarto che lo ha colpito senza alcun preavviso nel 2017. L’attore da allora ha dovuto fare i conti con un’emotività più intensa e soprattutto ha sviluppato un nuovo rapporto con il cinema, specialmente con un il cinema action di cui Hollywood si alimenta in questi anni.

Antonio Banderas: “Addio Hollywood”

Per molti è Zorro e contemporaneamente il mugnaio del Mulino Bianco che parla amorevolmente alla sua Rosita. E’ il Mariachi che suona la chitarra e canta la sua canzone mentre colpisce i nemici con calci volanti e uno dei sex symbol più amati degli anni Novanta, ma nonostante questo Antonio Banderas ha profondamente cambiato la percezione di se stesso come attore nel corso degli ultimi due anni.

Il punto di non ritorno, come ha spiegato l’attore intervenendo al Festival di Toronto, è stato costituito dall’infarto del Gennaio 2017. All’epoca l’attore aveva voluto rassicurare i propri fan e impedire che la stampa internazionale divulgasse notizie false e sensazionalistiche sul suo effettivo stato di salute.

Nonostante questo, l’attore fu costretto a sottoporsi a un delicato intervento chirurgico, intervento di cui ha parlato di nuovo proprio a Toronto:

In ospedale, doppio l’inserimento di tre stent, un’anziana infermiera mi ha detto: ‘A breve ti sentirai triste e diventerai più emotivo’. Ho pensato: ‘Figurati se cado in depressione proprio ora che mi sono salvato’. Invece aveva ragione.

Da quel momento in poi, dopo essersi trasformato inevitabilmente in un uomo più sensibile e più emotivo, Banderas ha preso la difficile decisione di sottrarsi ai meccanismi di Hollywood e di rifiutare ruoli in action movie in cui gli veniva richiesto di recitare – ancora una volta – la parte del macho che non deve chiedere mai.

“Preferisco il cinema europeo”

Com’era inevitabile che fosse, Antonio Banderas dopo l’infarto ha dovuto rivolgersi a un tipo di cinema che prediligesse temi intimistici e fosse più incentrata sull’indagine dei sentimenti che sulle lunghe scene d’azione.

Il primo ruolo sostenuto dal “Nuovo Banderas” è stato nel film di Pedro Almodovar Dolor y Gloria e fu proprio il celeberrimo regista a incoraggiare Banderas perché l’attore andasse alla scoperta del suo lato più intimo ed emotivo riuscendo a portarlo sullo schermo.

“Io, giocoliere terrorizzato”

La metafora con cui Antonio Banderas ha voluto illustrare il suo rapporto attuale con il cinema d’azione e soprattutto con i ruoli da macho per cui è diventato famoso è quella del giocoliere terrorizzato. E’ chiaro che l’attore non si senta più a suo agio con il proprio corpo, soprattutto quando si tratta di girare sequenze impegnative dal punto di vista fisico o che gli impongano di mostrare una sicurezza e un atteggiamento che ormai sente come troppo lontani da sé.

L’immagine hollywoodiana dell’eroe action non sono io, adesso preferisco storie intime europee per smettere di sentirmi come un giocoliere sempre terrorizzato all’idea di far cadere i piatti a terra.

I piatti, in questo caso, sono tutte le aspettative di producer e registi che Banderas non si sente più in grado di soddisfare.

Scritto da Olga Luce

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